Emodinamica. 25 giorni di sciopero della fame e dei farmaci: i cardiopatici Ogliastrini non ricevono risposte

Sonia

Emodinamica. 25 giorni di sciopero della fame e dei farmaci: i cardiopatici Ogliastrini non ricevono risposte

mercoledì 05 Febbraio 2020 - 13:13
Emodinamica. 25 giorni di sciopero della fame e dei farmaci: i cardiopatici Ogliastrini non ricevono risposte

Il reparto di emodinamica dell'ospedale di Lanusei

Correva l’anno 2017 è l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru annunciava l’apertura del reparto di Emodinamica dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei.

L’apertura ufficiale era prevista per il 19 giugno e invece quattro anni dopo i cardiopatici si ritrovano con un “pugno di mosche” in mano e nuovamente a scioperare: il motivo?  Tutto è pronto, ci sono macchinari e sale ma manca un importante “step”, come scrivono gli amministratori locali in un comunicato stampa.

Oggi il comitato #Giùlemanidall’Ogliastra scrive una lettera indirizzata alla Regione Sardegna per sensibilizzare consiglieri e Giunta su un reparto fondamentale per l’intero territorio.

«Nel corso degli anni si sono accavallate montagne di carte, di documenti, di dichiarazioni che si contradicevano tra loro. Un insolito modo di comportarsi da parte dei politici che, nel corso degli anni, non hanno fatto altro che promettere per poi non mantenere la parola data. Questo non è più accettabile».

Scrive il comitato e aggiunge: «In questo ultimo mese l’associazione dei cardiopatici ogliastrini ha messo in atto la più terribile delle proteste che un cittadino può fare: lo sciopero della fame e dei farmaci salva vita. Ad oggi sono 25 giorni di sciopero. Ad essi si è aggiunta una delle nostre più attive esponenti, Giorgina Secci, che già in passato aveva sostenuto la battaglia per il primo livello del nosocomio ogliastrino»

«Questa battaglia non  è solo politica, ma una questione di rispetto nei confronti di un intero territorio e dei suoi cittadini che stanno compromettendo irrimediabilmente la propria salute per un diritto inalienabile»  poi dopo l’appello arriva la bacchettata: «Il vostro silenzio è disarmante, come lo sono le scuse addotte da alcuni fino a questo momento. Servono risposte chiare su cosa realmente si intende fare».

Oggi era prevista a Cagliari la riunione del Comitato di valutazione nella sede dell’assessorato regionale della Sanità, da cui dipendono le sorti del reparto di emodinamica di Lanusei, la quale, è stata rinviata a venerdì prossimo: « con oggi, sono 26 giorni che non mangiamo e che non prendiamo farmaci, ma ai nostri politici del fatto che ci siano dei cittadini che rischiano la vita per ottenere il sacrosanto diritto alla salute, non frega niente – commenta  il presidente dell’associazione Amici del cuore, Francesco Doneddu, 77 anni».

«Porteremo avanti la nostra battaglia costi quel che costi – promette Doneddu – Rinunciamo a mangiare e a farci trattare con i farmaci perché non esiste un altro modo per far sentire la nostra voce, ma i nostri politici continuano ad essere sordi».

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