Macomer. Il Comitato No Cpr ribadisce il suo “No” alla struttura

Sonia

Macomer. Il Comitato No Cpr ribadisce il suo “No” alla struttura

lunedì 20 Gennaio 2020 - 10:24
Macomer. Il Comitato No Cpr ribadisce il suo “No” alla struttura

L'ingresso dell'ex carcere di Macomer che ospita il CPR (foto S.Novellu)

L’apertura del Centro di Permanenza e Rimpatrio è prevista per la giornata di oggi ma il Comitato No Cpr ha  ribadito ancora una volta la sua ferma contrarietà dichiarando che le ricadute economiche date dalla presenza della struttura non potranno incidere nell’immediato sul territorio, perché non si tratta di una fonte di reddito in termini di PIL, nonostante la stipula di convenzioni con albergatori e ristoratori del posto (APPROFONDISCI).
Il Comitato si pone alcuni interrogativi, evidenziando che è vero che si tratta di un edificio a prova di “devastazione”, gestito interamente dal Ministero dell’Interno, con il potenziamento di uomini delle forze di Polizia, Esercito, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma che le perplessità non trovano conforto nella proposta del Ministro dell’Interno Lamorgese, che vorrebbe regolarizzare tutti gli irregolari presenti sul territorio nazionale.
«Ci chiediamo, a questo punto – ha dichiarato il Comitato No Cpr – a cosa serva questo carcere amministrativo: gli irregolari qui detenuti in attesa di rimpatrio saranno tutti effettivamente rimandati a casa? Ed una presenza così massiccia di forze dell’ordine, a fronte di una struttura che si dice essere sicurissima, fa immaginare scene da presidio che, al di là della indiscussa sicurezza della struttura, rimessa a nuovo per ospitare questi immigrati irregolari in attesa di rimpatrio, fanno immaginare che possa esserci invece un reale pericolo per la popolazione, già provata da altre problematiche».
La preoccupazione è palpabile in una città duramente provata dalla crisi economica e dalle recenti vicende politiche: «La sensazione – hanno spiegato i membri del Comitato – è che si voglia rendere  Macomer un centro periferico in cui nessun privato possa più essere interessato ad investire qui i propri capitali per creare posti di lavoro».
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