Coldiretti. Solo il 6% delle domande per la siccità sono state liquidate

Sonia

Coldiretti. Solo il 6% delle domande per la siccità sono state liquidate

lunedì 13 Gennaio 2020 - 10:53
Coldiretti. Solo il 6% delle domande per la siccità sono state liquidate

Si è svolto ieri mattina a Sassari l’incontro voluto da Argea  per fare il punto su siccità ed eventi calamitosi del 2017, dal quale è emerso un dato importante che ha generato le conseguenti riflessioni: solo il 6,76% delle domande per la siccità 2017 sono state liquidate.

Infatti, su 22.516 domande presentate da 11.459 aziende, dopo due anni ne sono state liquidate appena 1523 e sono addirittura 16.348 (72,6%) quelle che devono essere ancora istruite; le istruite sono 6168 (27,39%), 2476 con esito negativo e 2070 quelle da liquidare o rigettare.

Cifre specchio di un sistema che presenta evidenti criticità e che penalizza, invece di sostenere, le imprese agricole.

«Oltre il danno della siccità – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – l’illusione di poter ricevere dei denari che magari sono stati anche già destinati a lavori di recupero degli innumerevoli danni subiti, e la beffa di non vederli. Stiamo iniziando il terzo anno e oltre 7 domande su 10 non sono state neppure istruite, se i tempi sono questi queste compensazioni andranno perse».

«Una doppia beffa – ha proseguito  il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas – visto che per la stessa calamità si stanno utilizzando due velocità diverse. Ordinaria (velocissima vista la media dei tempi) per liquidare le domande dei pastori (già nei primi mesi del 2018), ciclopiche per gli altri settori agricoli. Questo dimostra che la burocrazia può essere governata. Ma allo stesso tempo diventa ancora più incomprensibile questo ritardo e questa difformità che crea solo divisioni e guerre tra poveri all’interno del mondo agricolo».

«E’ necessario che la task force  deliberata le scorse settimane all’unanimità dal Consiglio regionale – ha concluso Battista Cualbu – sia operativa quanto prima e sia messa nelle condizioni di poter recuperare questo gap riportando il sistema finalmente alla normalità».

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