Invasione biblica di cavallette. L’esperto avvisa “Ad agosto finirà tutto ma bisogna scongiurare la piaga”

Sonia

Invasione biblica di cavallette. L’esperto avvisa “Ad agosto finirà tutto ma bisogna scongiurare la piaga”

lunedì 10 Giugno 2019 - 22:05

Aziende in ginocchio e stagione compromessa bisogna evitare la riproduzione dell’insetto

«L’invasione andrà avanti fino ad agosto quando le cavallette moriranno, ma non si prevede un fenomeno su larga scala come è successo in Sardegna negli anni del dopoguerra». Il professor Ignazio Floris, entomologo della facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, tranquillizza così i cittadini ma soprattutto gli agricoltori e allevatori di quattro comuni del Nuorese colpiti dall’ennesima emergenza.

Il fenomeno biblico di cavallette come non si vedeva dal dopoguerra sta devastando le campagne del Nuorese ha il suo epicentro  nei territori comunali di Ottana, Bolotana, Orani e Orotelli, ma la riproduzione dell’insetto, che si sta propagando alla velocità della luce sta divorando tutte le colture che incontra lungo il suo cammino.

L’esperto spiega che: «queste chiamate volgarmente Cavallette Crociate o Locuste del Marocco, hanno un loro ciclo biologico –  nascono ad aprile e muoiono ai primi di agosto. Rispetto all’offensiva del dopoguerra e dei secoli scorsi, quando l’infestazione riguardava centinaia di migliaia di ettari nell’Isola, le cose sono cambiate perché nel tempo sono stati introdotti degli antagonisti che impediscono la propagazione. Si tratta di insetti nemici delle cavallette, ovvero fattori di limitazione naturale di questo fenomeno».

«Certo la situazione nel Nuorese, conferma il docente, è preoccupante e per evitare infestazioni future si deve intervenire da subito con la prevenzione. Vedere tappeti di cavallette nei territori dei quattro paesi colpiti fa impressione: ora c’è la manifestazione più eclatante con lo stadio adulto dell’insetto e si può fare ben poco per arginare il fenomeno. Ciò che si può fare – ribadisce Floris – è intervenire per scongiurare recidive il prossimo anno: arando i terreni incolti e abbandonati che sono zeppi di uova si può agire sulla prevenzione, ovvero con il monitoraggio delle aree a rischio in modo da individuare precocemente l’inizio dell’infestazione e agire chimicamente sui primi focolai. Questo si potrà fare nella primavera del 2020 con prodotti mirati, registrati e approvati dal Ministero per la Salute. Solo così si può stroncare sul nascere una nuova infestazione».

Nel nostro territorio le aziende agricole e zootecniche sono in ginocchio dai primi di maggio, quando è iniziata l’offensiva, circa 2mila ettari di terreno sono diventati un tappeto di cavallette. Per ora le imprese colpite sono una ventina, ma sono destinate ad aumentare giorno dopo giorno.

«Siamo stati avvisati circa una settimana fa, quando il fenomeno, purtroppo, era già in fase molto avanzata – spiega  Leonardo Salis, presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra – Quando siamo arrivati nei territori di Bolotana Ottana Orotelli e Orani abbiamo trovato un tappeto di cavallette: compromessi tutti i pascoli e le provviste di foraggio per l’autunno. Noi ci stiamo muovendo, ma le uniche soluzioni sono intervenire presso La Regione, la Provincia e i Comuni per avviare la prevenzione per il prossimo anno e per ottenere quanto prima gli indennizzi».

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