Il sindaco Antonio Succu. “Il CPR aprirà e sarà una struttura di eccellenza”

Sonia

Il sindaco Antonio Succu. “Il CPR aprirà e sarà una struttura di eccellenza”

mercoledì 30 Gennaio 2019 - 09:28
Il sindaco Antonio Succu. “Il CPR aprirà e sarà una struttura di eccellenza”

L'ingresso dell'ex carcere di Macomer che ospita il CPR (foto S.Novellu)

Coniugare dignità per chi viene ospitato con la massima sicurezza per la città. Questa l’accoppiata di garanzie che il sindaco di Macomer Antonio Succu chiede prima che si riapra l’ex carcere di Macomer, trasformato in Centro per il Rimpatrio.

Il sindaco di Macomer Antonio Succu

Il sindaco di Macomer Antonio Succu

«Nel 2018 -dice il sindaco Succu- è avvenuto un numero notevole di sbarchi. Il CPR, che opera nei confronti di chi non ha titolo per rimanere in Italia, è un deterrente. Molti di coloro che venivano sono andati via ed anche il CPR ha una funzione di temporaneità».

«La struttura -prosegue il sindaco- ha un interesse regionale e quindi anche nazionale. Vogliamo però che vengano rispettate due condizioni fondamentali: la salvaguardia della dignità umana e la massima sicurezza per la città. Questo il patto che avevamo stipulato col precedente ministro degli interni, Minniti, e che vogliamo venga rispettato. Intanto arrivano i primi fondi per realizzare quanto stabilito in termini di sicurezza. Prima di tutto l’illuminazione. Nei giorni scorsi l’assessore ai lavori pubblici Marco Manus ha dato notizia di un finanziamento straordinario derivante dagli accordi con il ministero degli interni. Si tratta di 200.000 euro che serviranno ad illuminare le vie limitrofe al CPR, oltre che numerose altre vie alcune delle quali versano in condizioni precarie. L’ufficio tecnico ha già preparato il progetto -dice ancora il sindaco Succu- Intendo a breve riprendere il confronto con il ministero. I CPR nascono per sostituire i vecchi CEE e CARA, che hanno dato pessimi risultati. Noi vogliamo che nasca una struttura di eccellenza. Per questo vogliamo chiarire se l’annullamento del primo bando si può intendere come il cambiamento dei patti che avevamo stipulato. Non vorremmo che, con l’allungamento della permanenza da tre a sei mesi, contemplata nel decreto sicurezza, si trasformi anche nell’aumento delle presenze che, avevamo stabilito, non dovesse superare le cento. Non vogliamo lager. Vogliamo anche sapere se, come si era detto, tornerà la Guardia di Finanza, chiusa nel 2013, che può dare una mano nella pubblica sicurezza, accanto alla sorveglianza, 24 ore su 24, da parte di Carabinieri ed Esercito. Come dicevo la struttura è strategica e spero che il ministro mantenga le promesse».

Pier Gavino Vacca

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