Macomer valorizza e implementa il proprio patrimonio boschivo

Salvatore

Macomer valorizza e implementa il proprio patrimonio boschivo

mercoledì 16 Gennaio 2019 - 10:37
Macomer valorizza e implementa il proprio patrimonio boschivo

La provinciale 43 ai piedi del monte di Sant'Antonio (foto S.Novellu)

Macomer. Presentato il progetto, denominato “Interventi per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo”, che prevede l’occupazione di 124 operai, suddivisi in due turni di sei mesi, per 5 ore lavorative al giorno e sei giorni alla settimana. Al termine si avrà diritto alla indennità di disoccupazione.

È stato presentato dal Sindaco Antonio Succu e illustrato nei dettagli dall’assessore competente Mariano Cadoni. Secondo quest’ultimo si tratta di un intervento che consente di occupare un numero importante di persone oltre che valorizzare i nostri beni ambientali, culturali ed archeologici. Per il sindaco Succu non si tratta di un intervento solo assistenziale ma di infrastrutturazione ambientale che riguarda la manutenzione e l’implementazione delle aree boschive.

Il monte di Sant’Antonio è sempre stato caro ai macomeresi che vi celebrano la festa più sentita ma, sopratutto, è ritenuto un polmone verde ed una oasi  irrinunciabile. Ora il parco vedrà una nuova delimitazione con la realizzazione di nuove staccionate nelle due aree principali, verranno sistemati i tavoli già esistenti insieme alla realizzazione di fontanelle per l’acqua. A questi si aggiungeranno dei giochi per bambini. Il bosco sarà pulito e liberato dalle piante infestanti e le piante potate dai rami secchi.

Tutto questo sarà possibile grazie ad un finanziamento regionale di 1 milione e 700mila euro, in virtù della legge n°6, nata dal tavolo di Ottana, come aiuto alla ripresa delle zone deindustrializzate. La somma servirà anche per una numerosa serie di interventi che riguardano  tutta la città.

Un altro importante di questi e quello sulla pineta Albano. Qui si procederà al miglioramento boschivo con l’impianto di essenze autoctone, l’implemento degli accessi, la delimitazione della viabilità interna con siepi frangivento costituite da macchia mediterranea, arredo urbano, giochi per bambini e fontanelle. Sarà individuata anche un’area cani sul lato della linea ferroviaria, con idonea attrezzatura.

Altri investimenti sono previsti nei così detti Giardinetti, nel campetto di Scalarba, nel Centro Faunistico Sa Rocca Ruggia, nei parchi di via Piemonte e di Sertinu, nell’area Tamuli, nei terreni in concessione all’AGRIS, in località Bara e in numerose zone dell’abitato. L’assessore realisticamente comunica che, vista la complessità dei passaggi burocratici è possibile che i cantieri partano a febbraio. L’intervento non è certamente risolutivo in confronto alla debacle economica macomerese, ma porterà, almeno per chi ci lavora, un attimo di respiro.

Pier Gavino Vacca

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