Alla mensa delle Grazie un Natale diverso… e solidale

Salvatore

Alla mensa delle Grazie un Natale diverso… e solidale

lunedì 24 Dicembre 2018 - 09:40
Alla mensa delle Grazie un Natale diverso… e solidale

Nuoro. I ragazzi dell'associazione Hasterix preparano il pranzo di Natale alla Caritas (© foto S.Novellu)

Un pranzo di Natale diverso, quello di quest’anno, alla mensa della Grazie di Nuoro.

Chef di eccezione i ragazzi della locale associazione sportiva dilettantistica Hasterix, che dal 2000 a Nuoro è un vero e proprio punto di riferimento nello sport per giovani e meno giovani.

«Lo scopo dell’Associazione, per volere degli stessi genitori – spiega il tecnico sportivo Maria Antonietta Sanna – è quello di inserire i ragazzi nelle attività sportive più varie, anche a livello agonistico, e, soprattutto, nella vita comunitaria cittadina».

Parliamo di persone speciali, sensibili e affettuose, che non si risparmiano quando si tratta di prestare il proprio aiuto a chi ha più bisogno. E così è stato nei giorni scorsi, quando una rappresentanza di ragazzi dell’Hasterix si è cimentata prima nella preparazione e, il giorno dopo, nel servire il pranzo di Natale agli ospiti della mensa delle Grazie, affiancati dai volontari che prestano quello stesso servizio tutto l’anno.

Tutte le immagini delle due giornate

Fondata da Mario Lostia nel 1980, in un primo momento per pochi giorni alla settimana e poi dal lunedì al venerdì, la mensa accoglie e offre un sorriso e un pasto caldo a chi, per vari motivi, ha bisogno, grazie alla generosità dei Nuoresi che in tanti, donano quello che possono. In passato gli ospiti sono stati anche 70 persone ma da quando la gestione si è fatta più rigida e severa, con l’obbligo del tesserino (rilasciato previo colloquio con i rappresentanti religiosi) qualcuno ha preferito desistere dal recarvisi e ha cercato altre strade. Oggi la media dei partecipanti è attestata intorno alle 20/25 persone, in parte nuoresi e in parte extracomunitari. Il servizio è garantito da gruppi di volontari che, a turno, ognuno a seconda della disponibilità, dedicano una parte del proprio tempo al prossimo, senza risparmiarsi.

Per un intero pomeriggio, Stefano, Alessandro, Cristiana, Paola, Giovanna, Alessandra, AntonellaTonino, Giambattista e Danilo, insieme a Anna Maria Ruchitta (i volontari che li hanno accolti con entusiasmo), ai genitori e al personale dell’associazione, si sono cimentati nella preparazione di un piatto tipico della tradizione sarda, i malloreddus, che il giorno dopo Antonio e Antonello hanno cucinato insieme a un altro piatto della tradizione, la pecora “in cappotto”.

È stato un momento emozionante di partecipazione attiva alla vita collettiva, un’esperienza significativa in cui i ragazzi si sono messi in gioco in prima persona e lo hanno fatto in chiave solidale.

S.Novellu – © Tutti i diritti riservati

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