Nuoro: dopo 5 anni si apre il maxi processo per l’alluvione 2013

Salvatore

Nuoro: dopo 5 anni si apre il maxi processo per l’alluvione 2013

lunedì 29 Ottobre 2018 - 19:06
Nuoro: dopo 5 anni si apre il maxi processo per l’alluvione 2013

Nuoro, il Tribunale (foto S.Novellu)

Tre filoni inchiesta, 61 imputati per disastro e omicidio colposo

Nella giornata di oggi segnata dall’eccezionale ondata di maltempo, si è aperto ufficialmente a Nuoro, dopo cinque anni, il processo per l’alluvione del 18 novembre 2013.

Sul banco degli imputati 61 persone, tra amministratori, dirigenti pubblici e progettisti, coinvolti in tre diversi tronconi dell’inchiesta: quello relativo al crollo del ponte di Oloè sulla provinciale Oliena-Dorgali, in cui morì il poliziotto Luca Tanzi; quello per l’esondazione della diga Maccheronis, a Torpé, che intrappolò in casa, uccidendola, l’anziana Maria Frigiolini ed infine il troncone per il cedimento del ponte sul rio Sologo a Galtellì.

La devastazione dell'alluvione nel 2013 (foto S.Novellu)

La devastazione dell’alluvione nel 2013 (foto S.Novellu)

Il giudice monocratico Giorgio Cannas ha ammesso tutte le prove che le parti hanno dedotto: le liste dei testimoni, quelle dei consulenti, documenti ed esami degli imputati, che dovranno rispondere a vario titolo dei reati di omicidio colposo e disastro colposo.

A rappresentare la pubblica accusa nel processo sono le sostitute procuratrici Ilaria Bradamante e Emanuela Porcu. Tra gli imputati anche l’ex presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu, l’allora comandante provinciale del Corpo Forestale Gavino Diana e l’ex direttore generale Carlo Masnata, gli ex assessori provinciali Franco Corosu e Paolo Porcu, il responsabile della Protezione civile Paolo Marras, i dirigenti Antonio Gaddeo, Mario Viola, Giovanni Deiana, Giovanni Pirisi, Maria Lucia Fraghì e Sebastiano Bussalai. Un processo con 61 imputati e altrettanti difensori che sta ponendo seri problemi logistici in un tribunale che non ha aule abbastanza grandi da contenere quel numero di persone. L’avvocato Francesco Lai, difensore di uno degli imputati, si è fatto portavoce dei colleghi per chiedere al giudice «una sistemazione adeguata per consentire a tutte le parti, imputati e difensori, di difendersi in maniera adeguata».

Il giudice si è riservato di sottoporre la richiesta al presidente del tribunale Vincenzo Amato e ha predisposto un fitto calendario delle udienze, da novembre a marzo. La prossima è stata fissata per il 12 novembre.

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