Delitto Monni-Masala. Parla Cubeddu: “io estraneo ai fatti e innocente”

Sonia

Delitto Monni-Masala. Parla Cubeddu: “io estraneo ai fatti e innocente”

mercoledì 17 Ottobre 2018 - 20:42
Delitto Monni-Masala. Parla Cubeddu: “io estraneo ai fatti e innocente”

Alberto Cubeddu durante la deposizione nel 2018 (foto S.Novellu)

Giudici in Camera di Consiglio, sentenza attesa per le prossime ore

Alle 18.30 dopo le repliche della Pubblica difesa, sale sul banco dei testimoni Alberto Cubeddu per le dichiarazioni spontanee. Con voce sommessa , nell’avvicinare la sedia verso il Presidente della Corte e a Giudici popolari inizia il proprio racconto.

Gli avvocati Doneddu e Rovelli (foto S.Novellu)

Gli avvocati Doneddu e Rovelli (foto S.Novellu)

La rissa di Cortes Aperta: «io sono estraneo a quei fatti, il giorno della famosa rissa io non ero presente e ho appreso la notizia da mia zia. Non avevo nessun motivo di partecipare ai delitti, non conoscevo quei ragazzi». «Io non ho ucciso nessuno, non fa parte della mia cultura» ribadisce Cubeddu, riferendosi ai genitori che gli avrebbero insegnato altri valori.

La moto: Cubeddu prosegue nel racconto focalizzando l’esposizione sul sette e l’otto maggio, esattamente coincidenti con la sera della scomparsa di Stefano Masala e, la mattina seguente, con l’omicidio di Gianluca Monni. «La sera del sette maggio – afferma Cubeddu – io non ho risposto per diverse volte alle telefonate di mio cugino; poi, quando sono riuscito a parlarci mi ha chiesto della moto ma non mi ha detto quando sarebbe venuto a prendersela. Io ho partecipato solo all’acquisto del mezzo e poi, la verità, una due ruote di così grossa cilindrata non la saprei guidare». Poi aggiunge: «la sera io sono uscito con gli amici, un paio d’ore, e dopo sono andato a dormire».

Alberto Cubeddu dopo la deposizione(foto S.Novellu)

Alberto Cubeddu dopo la deposizione(foto S.Novellu)

8 maggio: Quindi è passato a ricostruire la mattina dell’8 maggio 2015, quando alle 7.10, a Orune, è stato trucidato Monni: «quella mattina mio padre mi ha svegliato prima delle 5, siamo andati in campagna, a mungere, poi sono andato ad accudire il bestiame. Intorno alle 9.30 sono andato nell’azienda di Giovanni Monni, per acquistare due arieti e, verso le 11, sono andato a fare una visita medica. Al mio rientro a casa ho trovato mio cugino Paolo. Gli ho dato la moto che mi ha chiesto della sera prima ma non l’avevo messa a posto». Quanto alla notte tra l’8 e il 9 maggio, Alessandro Taras ha raccontato di averlo visto bruciare l’auto usata per l’omicidio di Monni, ha spiegato: «dovevamo vederci con Taras, lui è venuto a casa verso le 23.30. Mi ha proposto di andare a Olbia perché mi voleva presentare una ragazza russa. Siamo passati dalla Sassari-Olbia sia all’andata che al rientro. A Olbia siamo stati un paio d’ore, ma la ragazza non gli ha risposto».

Alle 18. 57 il presidente della Corte di Assise di Nuoro Giorgio Cannas ha annunciato il ritiro dei giudici nella Camera di Consiglio. Nelle prossime ore la sentenza che chiuderà il cerchio dell’inchiesta che ha già visto condannare a 20 anni, in due gradi di giudizio, il cugino di Cubeddu Paolo Enrico Pinna.

So. Meloni

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