Agente bosano morto in servizio: Polizia di Macomer gli dedica una scultura

Salvatore

Agente bosano morto in servizio: Polizia di Macomer gli dedica una scultura

lunedì 28 Maggio 2018 - 20:15
Agente bosano morto in servizio: Polizia di Macomer gli dedica una scultura

Macomer, inaugurazione di una scultura a Francesco Pischedda

L’assistente capo di Polizia Francesco Pischedda – già medaglia d’oro per il valore civile, 28 anni di Bosa, morì poco più di un anno fa durante un’operazione di polizia al termine dell’inseguimento di un malvivente a Colico in provincia di Lecco.

Oggi, una scultura realizzata dall’artista Pina Monne dedicata alla sua memoria è stata inaugurata nella sede del commissariato di Macomer.

Macomer, inaugurazione di una scultura a Francesco Pischedda

Macomer, inaugurazione di una scultura a Francesco Pischedda

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il prefetto Filippo Dispenza, in rappresentanza del capo della Polizia il Questore di Nuoro Massimo Colucci, il prefetto Carolina Bellantoni, la direttrice centrale per gli Istituti d’Istruzione Maria Luisa Pellizzari e il direttore del servizio di Polizia Stradale Giovanni Busacca. L’opera è stata poi benedetta dal vescovo di Bosa Monsignor Mauro Maria Morfino. All’inaugurazione hanno assistito i genitori e la sorella del giovane.

Macomer, inaugurazione di una scultura a Francesco Pischedda

Macomer, inaugurazione di una scultura a Francesco Pischedda

«Fondamentale – ha detto il prefetto Dispenza – il ricordo dei nostri caduti che con coraggio hanno onorato il Corpo di appartenenza, così come non si deve dimenticare il sacrificio dei poliziotti caduti in via Fani (per i quali quest’anno ricorre il 40/o anniversario, ndr) e nella strage di Capaci e di via d’Amelio».

Francesco Pischedda, all’epoca in servizio alla sottosezione della Polizia Stradale di Bellano (Lecco), morì nella serata del 2 febbraio 2017 durante un’operazione di Polizia, mentre sulla statale 36, inseguiva un malvivente a bordo di un furgone Fiat Fiorino, segnalato come rubato. Il mezzo non si fermò all’alt degli agenti, costringendo la pattuglia ad un pericoloso inseguimento che proseguì, a piedi. La scarsa illuminazione e la nebbia non consentirono al poliziotto sardo di accorgersi del pericolo, tanto che sia lui che il malvivente precipitarono in una scarpata profonda una decina di metri. Il malvivente si salvò, mentre il giovane agente invece morì il giorno dopo in ospedale, dove era stato sottoposto invano a un intervento chirurgico.

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