«Roberto ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità, che si è allargata all’intera Isola superandone i confini. La speranza che si potesse trovare una cura e l’impegno di tutti nei mesi della raccolta fondi hanno rafforzato la nostra identità. È stata un’esperienza collettiva e un esempio di civiltà da non dimenticare e disperdere, che ci ha fatto crescere e maturare.»

Con queste parole l’amministrazione comunale di Gavoi indicava i motivi che l’avevano portata a intitolare, condividendo la scelta con l’associazione “Il Paese dei Bambini”, il giardino comunale Ex Esmas a Roberto Sanna.

Alle 17.00 di sabato 12 maggio avrà luogo la cerimonia ufficiale di intitolazione alla memoria di Roberto, alla presenza di tanti bambini, speranza di vita delle nostre comunità.

All’interno del giardino è stato affisso in questi giorni il regolamento, recentemente approvato in consiglio comunale, disciplinante il corretto uso delle attrezzature da gioco presenti e che regolamenta il suo utilizzo al fine di tutelare la salute, la sicurezza e l’incolumità dei bambini e di chiunque frequenti gli spazi, educare al rispetto dello spazio, della quiete pubblica, degli orari, salvaguardare il decoro, l’ordine, la pulizia e il rispetto per l’ambiente, di ottimizzare le attività che si svolgono al suo interno e per la tutela e valorizzazione dei giochi acquistati dal comune con il prezioso contributo dell’associazione “Il Paese dei Bambini” e del Comitato “Pro Roberto”.

Il ricordo e l’esempio autentico di Robertino rimarranno per sempre nella memoria di tutta un’isola e su una targa ricordo che verrà scoperta in questa giornata di festa. Il Giardino Comunale diverrà uno spazio unico, un simbolo di generosità e solidarietà sociale verso i più deboli e indifesi della nostra società, un luogo di dialogo che genera legami, un luogo dove crescere assieme.

Per l’occasione sarà riservata ai bambini presenti una serata di gioco e animazioni e uno spettacolo di giocoleria, equilibrismo e fuoco con l’animatore Simone Orrù.

Il 14enne era affetto da una malattia rara che lo ha lentamente indebolito e costretto alla sedia a rotelle. Una malattia gravissima, la leucodistrofia metacromatica per la quale non ci sono state cure, nonostante il grande impegno della famiglia e della comunità tutta che hanno sperato nella possibilità di cura negli Stati Uniti.

Era il 2006 e per Robertino era stata attivata una grande raccolta fondi, proprio per permettere a lui e alla sua famiglia la trasferta negli Stati Uniti e le cure necessarie. Una mobilitazione senza precedenti ha interessato infatti tutta la comunità di Gavoi e numerose sono state le iniziative per raccogliere risorse.

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