Una scia di sangue lunga anni. Otto a processo per omicidi e attentati in Ogliastra

Sonia

Una scia di sangue lunga anni. Otto a processo per omicidi e attentati in Ogliastra

venerdì 23 Marzo 2018 - 17:33
Una scia di sangue lunga anni. Otto a processo per omicidi e attentati in Ogliastra

Alcune delle armi sequestrate in Ogliastra

Compariranno davanti ai giudici della Corte d’Assise per rispondere di una lunga scia di omicidi e rapine compiuti in Ogliastra tra il 2000 e il 2006

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore, Danilo Tronci, per gli otto imputati ritenuti responsabili, dalla Direzione distrettuale antimafia, di cinque omicidi e una serie di rapine e attentati.

La prima udienza del processo è fissata per il 20 settembre. Davanti alla Corte d’Assise di Cagliari compariranno i fratelli Angelo e Cesare Balzano, di Arzana, i compaesani Giangiuseppe Ferrari e Luigi Piras, Andrea Agus, di Lanusei, Paolo Mulas e Armando Mameli, entrambi di Tertenia, e Salvatore Mereu, di Tortolì.

Tra i vari reati spicca l’assalto del 21 settembre 2004 al distaccamento del 151° Reggimento “Sassari” di stanza alla base militare di Capo Ballavista, ad Arbatax. Un colpo che fruttò ai malviventi 13 fucili mitragliatori e numerose munizioni. L’episodio segna l’input per risalire al filo conduttore che, secondo gli inquirenti, unisce altri fronti criminali.

La notte della rapina a Capo Ballavista, uno dei banditi, Marco Ferrai, scompare. I suoi genitori, Nino Ferrai e la moglie Mariangela Bagnoni, vengono uccisi dopo pochi mesi, a dicembre del 2004: stavano investigando per scoprire le ragioni della scomparsa del figlio. In più occasioni i coniugi avevano puntato il dito su Cesare Balzano, da loro ritenuto responsabile della sparizione del giovane. Secondo la ricostruzione della DDA, dietro il duplice omicidio ci sarebbero proprio i componenti della rapina alla base militare, che avrebbero commesso il delitto per garantirsi l’impunità.

Indagando su altri episodi, i carabinieri del Nucleo investigativo di Nuoro e il pm Tronci hanno ricostruito le trame che hanno portato agli omicidi dell’operaio Lino Perotti e dell’allevatore Angelo Tangianu, uccisi ad Arzana nel dicembre del 2000, oltre che dello stesso Marco Ferrai.

Perotti muore mentre si trovain compagnia di Cesare Balzano l’11 dicembre del 2000. A ucciderlo è una fucilata a distanza ravvicinata; Balzano, nonostante una ferita alla coscia, riesce a salvarsi. A sparare, secondo Balzano, è Angelo Tangianu. Da qui la probabile vendetta: l’omicidio avviene il 26 dicembre del 2000, per mano di due sicari. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, uno dei killer sarebbe Balzano.

Agli imputati, a vario titolo e a ciascuno per le proprie responsabilità, viene contestata anche la detenzione illegale di armi e l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Tre di loro dovranno rispondere anche di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

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