Macomer. L’Agenzia delle entrate rimarrà in città mentre è prevista la chiusura della sede INPS

Sonia

Macomer. L’Agenzia delle entrate rimarrà in città mentre è prevista la chiusura della sede INPS

mercoledì 14 Marzo 2018 - 15:06
Macomer. L’Agenzia delle entrate rimarrà in città mentre è prevista la chiusura della sede INPS

A Macomer non sembra cessare la minaccia di trasferimento dei diversi enti statali e non solo. Ultima è quella della probabile chiusura della sede dell’INPS, sulla quale si è pronunciato il consiglio comunale e qualche associazione di categoria, contrari allo stop dei servizi. Viceversa una buona notizia sembra venire dall’Agenzia delle entrate e da Sardegna riscossioni. Recentemente si è tenuto nel Municipio un incontro fra l’amministrazione e il direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, dottor Carmelo Rau e dal responsabile per la Sardegna Riscossioni dottor Pasquini, per stabilire che i due enti rimarranno in città, dove verranno ospitati nei locali dell’ex tribunale, insieme all’INPS e al Giudice di Pace, anche quest’ultimo rientrato in città, dopo la chiusura del tribunale. Oltre che mantenere in loco un servizio essenziale per i cittadini, non è trascurabile il fatto che rimangano 22 posti di lavoro: 14 della Agenzia delle entrate e 8 di Sardegna riscossioni. Il tutto dovrebbe concludersi entro la prossima estate completando cosi il processo di riuso dello stabile dell’ex tribunale con la cittadella amministrativa. Probabile anche la riapertura della Caserma della Guardia di Finanza, secondo quanto promesso di recente dal ministro dell’Interno Marco Minniti  al sindaco Antonio Succu, per la quale è stato individuato anche il locale che la dovrà ospitare.

Se non proprio allo stesso modo sarà infine riutilizzato anche l’ex carcere, con il CPR, istituzione che vedrà la permanenza di un centinaio di migranti, oggetto in città di vivaci polemiche. Con questo si spera che sia finita la sequela di enti che minacciano di andarsene, contribuendo alla espoliazione del territorio, già profondamente ferito dalla riduzione del tessuto industriale.

Pier Gavino Vacca ©

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