Nuoro. Slot machine usate per riciclare denaro delle rapine e riutilizzarlo per finanziare traffico droga

Sonia

Nuoro. Slot machine usate per riciclare denaro delle rapine e riutilizzarlo per finanziare traffico droga

martedì 14 Febbraio 2017 - 14:04
Nuoro. Slot machine usate per riciclare denaro delle rapine e riutilizzarlo per finanziare traffico droga

Le indagini scattate da banconote macchiate da inchiostro blu trovate nelle slot machine da un commerciante di Olbia

Slot machine utilizzate per riciclare il denaro proveniente da rapine a furgoni portavalori e sportelli bancomat. Il denaro “ripulito” veniva poi reinvestito nella coltivazione e spaccio di marijuana.

Sono cinque le persone arrestate all’alba in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare sollecitate dal capo della Procura di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, nell’ambito dell’operazione “Corrasi”. I provvedimenti sono stati notificati dai carabinieri di Olbia in collaborazione con i militari di Nuoro e il nucleo cinofili di Abbasanta.

In carcere con l’accusa di riciclaggio, coltivazione e vendita di stupefacenti sono finiti i fratelli Paolo e Jonata Boi, di 43 e 33 anni, entrambi residenti a Olbia; e Luigi Serra, di 33 di Oliena, a cui sono stati contestati solo i reati legati alla droga e le minacce.

Agli arresti domiciliari, invece, Antonio Selis, 33 anni, di Olbia, e Giuseppe Sitzia, di 41, di Orgosolo. Quest’ultimo è accusato soltanto del riciclaggio delle banconote segnate.

L’indagine ha portato al sequestro di 950 euro in banconote macchiate dai dispositivi anti-rapina dei furgoni portavalori e 3.000 semi di marijuana provenienti da Barcellona e intercettati tra le merce di alcuni corrieri espresso, destinati a essere piantati nelle campagne di Oliena, in località Caccedda, in un terreno di proprietà di Antonello Cucca, 44 anni, già arrestato nel 2006 dai carabinieri di Nuoro.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal comandante provinciale di Olbia, colonnello Luca Corbellotti, dal maggiore del reparto territoriale, Saverio Aucello, e dal procuratore Domenico Fiordalisi.

Tutto è partito dalla segnalazione di un commerciante di Olbia il quale, dopo aver trovato banconote macchiate da inchiostro blu nelle slot machine presenti nel suo locale, si è rivolto ai Carabinieri. Il denaro, tutte banconote di piccolo taglio – 50 e 100 euro – una volta “ripulito”, era utilizzato per acquistare semi di marijuana da una società con sede a Barcellona – dove la vendita dei semi è legale – e arrivavano a Olbia tramite corriere espresso, quindi piantati nel terreno di Oliena.

Secondo gli inquirenti, i tremila semi sequestrati, a fronte di un investimento di 12.000 euro, avrebbero consentito un guadagno di un milione di euro. L’inchiesta non è ancora conclusa: si punta ora a stabilire l’esatta provenienza delle banconote.

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