Inceneritore di Tossilo: per la sospensiva dei lavori si decide a luglio

Sonia

Inceneritore di Tossilo: per la sospensiva dei lavori si decide a luglio

mercoledì 01 Febbraio 2017 - 09:25
Inceneritore di Tossilo: per la sospensiva dei lavori si decide a luglio

l'inceneritore di Tossilo (foto Cronache Nuoresi)

Delusi i comitati che si oppongono all’impianto: «continueremo la battaglia»

La richiesta di sospensiva alla ripresa dei lavori per il nuovo inceneritore di Tossilo, presentata al Consiglio di Stato dai comitati “Non Bruciamoci il futuro” e “Zero Waste Sardegna“, subisce uno stop lungo sei mesi: nell’ultima seduta, infatti, l’istanza non è stata discussa dai giudici amministrativi, che hanno invece deciso di rinviare tutto all’udienza definitiva fissata per il 6 luglio prossimo.

Delusi i comitati, ma non si arrendono e annunciano nuove battaglie.

«La sentenza del Tar sull’inceneritore di Tossilo è stata molto chiara – spiegano gli esponenti delle due associazioni – tutti gli atti che hanno autorizzato la realizzazione dell’inceneritore sono irregolari e illegittimi. Nonostante questo verdetto, c’è il nuovo Piano, approvato frettolosamente dalla Giunta regionale, che sembra fatto più per mettere in sicurezza la costruzione del nuovo impianto e coprire la responsabilità degli atti amministrativi giudicati illegittimi, che per governare bene la gestione dei rifiuti nei prossimi 6 anni. E lo fanno – attaccano gli ambientalisti – anche forzando la mano con il ricorso presentato al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar. Nella malaugurata ipotesi in cui il Consiglio di Stato dovesse accogliere il ricorso presentato da Regione, Consorzio industriale di Macomer e Tossilo Spa, rimarrebbe aperta per noi la strada di un ulteriore ricorso al Tar per l’annullamento del nuovo Piano regionale».

«Per i cittadini che da sette anni portano avanti la battaglia opponendosi all’inceneritore sarà sempre più difficile contrastare l’arroganza della politica e affrontare i costi esorbitanti della giustizia – ammettono i comitati. Tuttavia continueremo la nostra battaglia con gli strumenti democratici ancora a noi accessibili, auspicando che anche altri possano supportarci per proseguire la lotta sul fronte legale».

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