Video intervista esclusiva a Piero Pretti: il grande tenore lirico nuorese torna nella terra dei tenores

Sonia

Video intervista esclusiva a Piero Pretti: il grande tenore lirico nuorese torna nella terra dei tenores

domenica 03 Luglio 2016 - 06:30
Video intervista esclusiva a Piero Pretti: il grande tenore lirico nuorese torna nella terra dei tenores

Un ritratto di Piero Pretti

L’artista nuorese, da anni impegnato in un’intensa attività artistica nei più celebri teatri del mondo, intervistato in esclusiva per Cronache Nuoresi dal giornalista Michele Pintore, racconta la sua brillante e impegnativa carriera nel grande mondo della lirica internazionale

Cantava per animare la messa domenicale nella chiesa della Rosario, celebrata da don Floris, la sera nel vicinato di Su contone e per i vicoli di Santu Predu con il coro degli amici di sempre per intonare Adios Nugoro amada, Non potho reposare e i canti della grande tradizione corale nuorese, imitando il Coro di Nuoro e il Coro Barbagia, con la voce del grande tenore Giuseppe Tanchis; ora è uno dei più affermati tenori lirici presente nel panorama operistico internazionale, che, con una grinta tutta sarda, da solista calca con successo i palcoscenici dei più prestigiosi teatri del mondo.

Questa, in sintesi la brillante parabola artistica di Piero Pretti, cantante nuorese “fatto in casa”, iniziata sotto la sicura guida della maestra Franca Floris, per passare poi alla scuola di musica dell’indimenticata Antonietta Chironi, insegnante e soprano lirico, che ha gettato le basi musicali e l’insegnamento della lirica a Nuoro, per arrivare infine al maestro Gianni Mastino, vero e proprio “forgiatore” di belle voci sarde (alla sua scuola si sono formati i più famosi cantanti lirici isolani attualmente in carriera) che l’ha portato a spiccare sicuro il volo nel grande mondo della lirica internazionale.

Un grande volo iniziato nel marzo del 2009, sotto i migliori auspici, dopo una brillantissima rappresentazione al Teatro dell’Opera di Roma dell’Ifigénie en Aulide, di Christoph Willibald Gluk, dove il tenore nuorese ricoprì il ruolo di Achill, magistralmente diretto dal grande maestro Riccardo Muti, ritenuto tra i più prestigiosi direttori d’orchestra al mondo, che, a fine rappresentazione, mentre con tutti gli altri interpreti sul grande palcoscenico romano riceveva gli applausi di rito da parte del pubblico in visibilio, rivolgendosi al cantante nuorese e battendogli una mano sulla spalla gli disse: “Bravo sardo!”.

Quel “Bravo sardo!”, fu per lui un complimento augurale di buon auspicio, oltretutto meritatissimo in quanto l’Ifigénie en Aulide mancava dalle scene romane dal lontano 1953, quando nel ruolo di Achill cantò allora il celebre tenore Franco Corelli, protagonista assoluto nel campo della lirica del tempo.

Un ritratto di Piero Pretti

Un ritratto di Piero Pretti

Da allora, la carriera del tenore nuorese (da allora ritenuto un nuovo astro nel firmamento della lirica italiana) è andata, come in un crescendo rossiniano fino a raggiungere le più ambite mete mondiali per un cantante lirico. Teatro alla Scala di Milano, Teatro Regio di Torino, Teatro Regio di Parma, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Real de Madrid, Royal Opera di Londra, Suntory Hall di Tokyo, Arena di Verona e Teatro Massimo di Palermo non sono altro che solo una parte dei prestigiosi palcoscenici che il tenore nuorese ha calcato, e tra quelli che lo attendono tra i numerosi prossimi impegni in calendario.

Piero Pretti nel Poliuto di Gaetano Donizetti

La voce di Piero Pretti in “Sfolgoro divino raggio” dal Poliuto di G.Donizetti

Abbiamo chiesto al cantante: Quando potremo ascoltare il tenore Piero Pretti a Nuoro, se non in un’opera lirica almeno in concerto? «Non lo so – risponde il tenore accennando un ampio sorriso –, ma non è impossibile, naturalmente tutto andrà programmato».

Risponde modestamente, con l’aria di un ragazzo semplice, con la stessa semplicità con cui da giovane cantava in coro nel suo rione con gli amici Non potho reposare (la nostra colonna sonora), e che ora, nonostante i grandi successi internazionali, poco incline al divismo, continua ad essere come allora.

Michele Pintore

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