Riforma della Sanità. Meno ricoveri e più assistenza sul territorio: attesi risparmi per 135 milioni

Sonia

Riforma della Sanità. Meno ricoveri e più assistenza sul territorio: attesi risparmi per 135 milioni

mercoledì 11 Novembre 2015 - 13:54
Riforma della Sanità. Meno ricoveri e più assistenza sul territorio: attesi risparmi per 135 milioni

Il palazzo del Consiglio regionale della Sardegna (foto S.Novellu)

Il palazzo del Consiglio regionale della Sardegna (© foto S.Novellu)

Il palazzo del Consiglio regionale della Sardegna (© foto S.Novellu)

La Regione intende spostare i luoghi di cura dall’ospedale alle comunità locali e al proprio ambiente di vita, possibilmente al domicilio, riorganizzando la rete territoriale del servizio sanitario regionale nell’ambito della riforma della sanità nell’Isola, che sta creando non pochi malumori nei territori.

L’idea è quella di ridistribuire i posti letto da acuti in post acuti, per rientrare nel parametro ministeriale di 3,7 posti letto per mille abitanti, risparmiando 135 milioni di euro oggi “persi” attraverso circa 11 mila ricoveri inappropriati.

Oltre agli hub di Cagliari (Brotzu) e Sassari (Policlinico) e agli ospedali di primo livello (Aou Cagliari, Nuoro, ASL Cagliari, Carbonia e Igliesias, San Gavino, Olbia e Oristano) e a quelli di base, si affiancheranno gli ospedali di comunità e le case della salute, ancora tutti da definire (alcuni saranno i piccoli ospedali nei territori come Sorgono, altri potranno nascere anche nelle città).

La prima tipologia – saranno almeno una decina – è pensata per quei pazienti con patologie croniche e scompensati, mentre nelle seconde opererà il team multispecialistico formato da medici di famiglia e specialisti, per offrire servizi integrati.

Attualmente le case della salute operative nell’Isola si trovano a Lanusei, Villacidro, Lunamatrona e Pula, mentre sono in fase avanzata di realizzazione quelle di Lanusei, Tortolì, Siniscola, Macomer, Bosa, Arbus, Carloforte, Sant’antioco, Giba, Fluminimaggiore, San Nicolò Gerrei, Mandas e Senorbì. A queste si aggiungeranno cinque future case della salute che dovranno essere individuate dalla Giunta.

Luigi Arru, Assessore alla Sanità, durante l'incontro con l'Ass. Erriu sul recupero dell'albergo ESIT all'Ortobene (© foto S.Novellu)

Luigi Arru, Assessore alla Sanità (© foto S.Novellu)

La nuova riorganizzazione è stata presentata a Cagliari in una conferenza regionale ad una platea di oltre una migliaio tra operatori e istituzioni. «Un ambito che costa molto come quello dell’ospedale ha una riposta inappropriata alla domanda di salute dei cittadini sardi – ha spiegato l’assessore della Sanità, Luigi Arru. Sia chiaro che non è responsabilità dei professionisti, però vuol dire che come politica non si è avuta la capacità di organizzare un sistema integrato con un territorio forte e un sistema di emergenza-urgenza riformato».

Riguardo alle polemiche che stanno caratterizzando questa fase della riforma con accuse di tagli ai servizi da parte del centrodestra, l’assessore ha spiegato che «è giusto che i politici esprimano le esigenze dei territori, ma io ho il compito di fare una proposta tecnico-politica che sia di garanzia di tutti i sardi. Abbiamo un margine di miglioramento enorme quindi più che usare il verbo tagliare, userei il verbo migliorare».

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