Mattarella: «Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini»

Sonia

Mattarella: «Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini»

sabato 31 Gennaio 2015 - 15:37
Mattarella con Giorgio Napolitano

Mattarella con Giorgio Napolitano

A Mattarella anche gli auguri di Papa Francesco

Poche parole per dare subito il senso del settennato che lo aspetta: «Il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini».

Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto dalla presidente della Camera il verbale della sua elezione, si è rivolto così agli italiani.

Eletto con 664 voti, ha sfiorato il quorum dei due terzi. Solo 9 sotto il quorum dei 673, quelli necessari per le prime tre votazioni. Per l’elezione erano sufficienti 505 voti. Mattarella sale al Colle portando con sè una lunga esperienza: giudice costituzionale, ex ministro della Dc, 30 anni di vita politica.

Dodicesimo inquilino del Quirinale, indicato dal PD, il suo nome è noto al più largo pubblico soprattutto per il cosiddetto “Mattarellum”, il sistema elettorale approvato dalle Camere nel 1993 che ha aperto la strada al bipolarismo e alla Seconda Repubblica e quindi alla democrazia dell’alternanza, come negli altri Paesi europei.

«Figura imparziale, saldo riferimento per le riforme, un salto di qualità politico» ha detto di lui Giorgio Napolitano, commosso durante i 4 minuti di applauso per il nuovo capo dello Stato alla Camera, parla così di Sergio Mattarella.

Quel che sembra certo per gli analisti è che il candidato di Renzi ha provocato il caos tra gli azzurri e l’elezione viene letta come una vittoria assoluta del premier e una sconfitta pesante per chi ha posto il veto, per quanto anche Berlusconi si sia congratulato con lui con un telegramma.

Zaia commenta: «Ex Cavaliere è il grande sconfitto di oggi. Renzi ha deciso di votare il presidente della Repubblica con l’estrema sinistra, scaricando il leader di Fi». Alfano: «Ho votato Mattarella con orgoglio siciliano». Il Movimento cinque stelle augurandogli buon lavoro dice di aspettarlo al varco. Grillo: «Per noi una discreta vittoria, anche se diversa da quella progettata».

Livido Salvini commenta: «Oggi pessima giornata, non è il nostro presidente. Il centrodestra è morto» mentre Pannella: «Dio ce l’ha mandata buona».

Grande festa a casa del nipote del presidente, figlio di Piersanti, a Palermo.

Il Giuramento avverrà martedì alle 10 febbraio davanti al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali.

Il neo eletto presidente, accompagnato dalla Segretaria generale della Camera Lucia Pagano, andrà a Palazzo Montecitorio con una vettura del Quirinale, scortata dai Carabinieri in motocicletta. La partenza sarà segnalata dalla campana di Montecitorio. La Presidente della Camera e la Presidente Vicaria del Senato Valeria Fedeli lo accoglieranno. Dell’avvenuto giuramento viene dato annuncio dalla campana di Montecitorio e da 21 salve di artiglieria. Quindi, secondo il rituale, il Presidente della Repubblica rivolgerà il messaggio alla Nazione.

La Cerimonia si concluderà con l’esecuzione dell’Inno Nazionale e il Capo dello Stato che passa in rassegna il reparto d’onore schierato con bandiera e banda.

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