I politici sardi a caldo sul nuovo Presidente della Repubblica

Sonia

I politici sardi a caldo sul nuovo Presidente della Repubblica

sabato 31 Gennaio 2015 - 14:16
Il neoeletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il neoeletto Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

«Sardegna libera…» scrive Pili sulla propria scheda

«Buon lavoro al nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La politica ha scelto con senso di responsabilità un uomo per bene che saprà fare da garante alla nostra Costituzione e servire il Paese con la correttezza che ha dimostrato nella sua storia politica e personale», ha detto il segretario di Presidenza della Camera Caterina Pes (PD), al termine della votazione.«La storia insegna che il carattere di un Capo dello Stato emerge sul campo e siamo certi che Sergio Mattarella, descritto come una persona mite ma ferma, sarà una garanzia per la democrazia del Paese – ha aggiunto Pes – e per la continuità nel percorso delle riforme».

«Sardegna Libera, libera di crescere, di svilupparsi, di collegarsi con il mondo, di far crescere i propri giovani, di scommettere sulla propria identità di Nazione. Libera dai soprusi di Stato, da speculatori e profittatori, dall’inquinamento di Stato, dai bombardamenti che devastano la nostra terra e il nostro ambiente», lo ha scritto il deputato di Unidos Mauro Pili nella sua pagina Facebook pubblicando anche la quarta scheda di votazione per l’elezione del Capo dello Stato.

«Libera – ha aggiunto Pili – di traguardare nuovi orizzonti di autodeterminazione, libera da lacci e laccioli di Stato e d’Europa. Una Sardegna libera di valorizzare la propria storia, la civiltà nuragica, la sua cultura popolare. Libera di valorizzare i propri prodotti, la propria agricoltura di qualità e il suo ambiente esclusivo. Libera di mettersi al pari degli altri popoli sul piano delle infrastrutture, trasporti, energia. Sardegna in grado di abbattere i divari legati alla insularità, dalle compensazioni economiche e infrastrutturali alla zona franca integrale alla produzione. Insomma, Sardegna Libera». «In questo frangente, però, mi sembra davvero grave, a prescindere dalla mia azione, che si consenta un controllo del voto attraverso l’ausilio di foto della scheda. La mia è una denuncia di libertà, ma per molti è il segno eloquente di come i partiti abbiano dato disposizioni per controllare al loro interno i voti dei singoli per i voti da indirizzare alle indicazioni delle segrete stanze. Tutto questo conferma che si tratta non di libera scelta ma di imposizioni senza precedenti».

L’eurodeputato e segretario del PD sardo Renato Soru affida a Twitter il proprio pensiero in proposito: «Buon lavoro a Sergio Mattarella, Presidente di tutti gli italiani».

«Non posso che essere soddisfatto ed entusiasta dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Figura di alto profilo etico e morale, con una storia di vita trasparente e coerente, di grandi qualità che offre garanzie per lo svolgimento del ruolo di garante della democrazia e arbitro imparziale in un momento così difficile e particolare per l’Italia e la nostra Sardegna», così il presidente del Consiglio regionale dell’Isola, Gianfranco Ganau, grande elettore per l’elezione di Sergio Mattarella. «Sono stati quattro giorni intensi, caratterizzati da un grande esercizio della miglior politica e della più alta democrazia. Sono orgoglioso – aggiunte Ganau – di aver rappresentato il parlamento sardo in un’occasione così importante ed unica». Ganau non nasconde la sua soddisfazione per l’elezione del nuovo presidente: «Gli oltre quattro minuti di applausi in aula dopo il raggiungimento del quorum (505) e ancora prima della chiusura dello spoglio, dimostrano la condivisione della scelta e l’apprezzamento della figura politica individuata. Mattarella sarà il presidente della Repubblica di tutto il popolo italiano».

«Buon lavoro e in bocca al lupo al presidente Mattarella, ma l’auspicio è che il prossimo capo dello Stato sia eletto direttamente dai cittadini», lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, consigliere regionale di Forza Italia e già presidente della Regione Sardegna. «Anche in questa occasione – prosegue Cappellacci – abbiamo visto una scelta che, al di là del valore della persona, è frutto di alchimie politiche, di equilibrismi sul Governo, di tesserine alzate nelle stanze chiuse dei partiti. Questa scelta deve spettare ai cittadini, come avviene già per il sindaco e per il presidente della Regione. Questa potrebbe essere la vera unica riforma, che consentirebbe di rinnovare la nostra architettura istituzionale. Purtroppo la logica delle corti resiste ai cambiamenti reali. Per questo anche se Mattarella ha una storia politica radicata nella Prima Repubblica, auspichiamo che si trasformi in un nuovo picconatore».

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