Alessandro Cadau: il centravanti della Nuorese si racconta

Sonia

Alessandro Cadau: il centravanti della Nuorese si racconta

lunedì 24 Novembre 2014 - 11:30
Alessandro Cadau: il centravanti della Nuorese si racconta

Alessandro Cadau (© foto Cronache Nuoresi)

Iniziamo oggi una serie di interviste ai protagonisti della Nuorese

A chi non li conosce, capita spesso di farsi delle idee sbagliate… solo dei fighetti che corrono dietro ad un pallone… sono solo dei ragazzi che giocano a calcio…  questo, in parte è vero, ma teniamo comunque presente che per raggiungere certi risultati sacrificano la gioventù stando lontani dalle loro famiglie e dagli amici più cari.

Alessandro Cadau (© foto Cronache Nuoresi)

Il centravanti della Nuorese Alessandro Cadau (© foto Cronache Nuoresi)

Alessandro Cadau ha la fortuna oggi di giocare in casa ma nel suo passato ci sono tanti anni trascorsi lontano. Alessandro è un ragazzo timido, modesto, di poche parole, simpatico e gentile, il classico ragazzo della porta accanto.

Nome: Alessandro Cadau

Data di nascita: 1 ottobre 1984

Segno zodiacale? – «Sono un bilancino»

Hai un Nickname? – «Delle volte mi hanno chiamato Speedy per via della velocità»

Squadra del cuore? – «Non ho una squadra del cuore ma a casa siamo juventini».

Quando eri più piccolo avevi un giocatore che prendevi a modello? – «Certo, Del Piero! Mi piaceva Del Piero»

A quanti anni hai iniziato a giocare a calcio: “ho iniziato all’età di 6 anni, a Ottana, dove sono nato e vissuto fino a qualche anno fa».

E poi? – «Poi ho proseguito a Nuoro, dove e ho giocato nei settori giovanili della Puri e Forti, dell’Atletico, del Sadosan e dell’Attilia. Poi sono passato alla Nuorese, avevo 15 anni e feci qualche presenza anche nella prima squadra che quell’anno vinse il campionato di Promozione. A 16 anni ero a Fonni, poi a Macomer e abbiamo vinto il campionato di Promozione. A Macomer sono rimasto 3 anni poi sono rimasto 3 anni con il San Teodoro. A 22 anni ero a Sanluri e vincemmo il campionato di Eccellenza, poi di nuovo a San Teodoro e nel 2010/2011 alla Torres; 2011/2012 San Teodoro; 2012/2013 “in continente” ad Abbano e nel 2013/2014 prima col Marano poi al San Paolo di Padova e adesso sono contento di essere tornato a casa».

Come si vive lontani da casa, dagli affetti? Sentivi nostalgia? – «Ho avuto la fortuna di frequentare sempre bei gruppi, brave persone; sono nate e cresciute grandi amicizie… sono state esperienze bellissime».

Come eri da piccolo? Eri di quelli che le mamme dicono “juchet sa conca manicada dae su pallone”? – «No, giocavo ma senza esserne troppo preso».

Studiavi? Ti piaceva studiare? – «No, non mi piaceva studiare e non ho finito gli studi superiori».

Quindi cosa facevi? Quali hobbies praticavi? Cosa ti piaceva fare? «Mah… andavo a scuola, mi allenavo, uscivo con gli amici».

E adesso? Che fai quando non giochi o non ti alleni? – «Lavoro, seguo la mia attività, non guardo molta TV e nemmeno le partite…»

Sei fidanzato? E se si, come fate quando giochi fuori casa? – «Si da 5 anni… beh, lei viene a vedermi giocare».

Cibo preferito? – «Non ho proprio un piatto preferito, diciamo la pasta col ragù di mamma, la pasta al forno… e il porcetto. I dolci mi piacciono molto e sarebbe difficile sceglierne uno… mmmhhh forse al primo posto il tiramisù».

C’è un film che ti ha colpito particolarmente? «Giustizia privata, bellissimo, mi è proprio rimasto impresso».

Che cosa si prova, che sensazione dà segnare un gol, quando i tuoi compagni ti vengono addosso e il pubblico chiama il tuo nome? – È un’emozione grandissima! Una scarica di adrenalina pura!»

Grazie mille e in bocca al lupo per tutto Alessandro!

S. Chisu

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