Processo Dore: ok per la comparazione dei due dna

Sonia

Processo Dore: ok per la comparazione dei due dna

giovedì 18 Settembre 2014 - 16:56
Processo Dore: ok per la comparazione dei due dna

Un momento del processo per l'omicidio di Dina Dore (© foto S.Meloni)

Francesco Rocca depone al processo per l'omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)

Francesco Rocca depone al processo per l’omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)

«La famiglia Rocca ha compiuto un grosso illecito per ottenere la perizia del dna»

La Corte d’Assise del Tribunale di Nuoro si è espressa favorevolmente per affidare ad un perito l’incarico di comparare il dna dell'”ignoto”, trovato sullo scotch che avvolgeva il corpo di Dina Dore  e quello di Antonio Lai padre del supertestimone .

Dopo la pausa estiva il processo a carico di Francesco Rocca imputato come mandante dell’omicidio della moglie Dina, riprende con la conferma delle preannunciate novità.

Il pm Danilo Tronci,  tuttavia non ha abbassato la guardia e nel corso del dibattimento, ha confutato le clamorose rivelazioni portate dai legali Mario Lai e Angelo Manconi relative al dna del killer della Dore ritrovato sul nastro che avvolgeva il braccio sinistro della vittima.

Secondo il parere del biologo specialista in Genetica medica a Cagliari, Andrea Maludrottu, quel dna apparterrebbe fra il 95 e il 98% a un consanguineo di Antonio Lai, padre del supertestimone Stefano, ma non apparterrebbe a quest’ultimo.

La famiglia di Rocca alcuni mesi fa con l’aiuto di collaboratori era riuscita a entrare in possesso, grazie a un bicchiere prelevato in un bar di Gavoi, del dna di Antonio Lai, padre di Stefano che  aveva rivelato agli inquirenti la confidenza dell’amico, Pierpaolo Contu (condannato come esecutore materiale), che gli aveva confessato che Rocca lo aveva assoldato per ammazzare la moglie.

Il pm Tronci, infine, ha ricordato che l’analisi che è stata fatta sul bicchiere di Lai è un illecito per la privacy dell’uomo, e che la perizia, pagata dalla famiglia Rocca, non può essere prodotta in giudizio,  precisando che il dna era già stato analizzato dagli uomini della Scientifica che avevano escluso che potesse appartenere alla famiglia Lai.

Inoltre la difesa qualche mese fa aveva anche depositato una istanza in Cassazione perché il processo venga trasferito altrove e non  si svolga più a Nuoro con la motivazione che dove la Corte non può svolgere serenamente il proprio lavoro per il pesante clima che si è creato in aula nei confronti della famiglia Roccca.

L’udienza è stata quindi aggiornata al 25 settembre prossimo, giorno in cui verrà affidata la superperizia

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