Francesco Rocca: «un giorno saprai cosa ho fatto io per te»

Sonia

Francesco Rocca: «un giorno saprai cosa ho fatto io per te»

venerdì 27 Giugno 2014 - 09:00
Francesco Rocca: «un giorno saprai cosa ho fatto io per te»

Francesco Rocca depone al processo per l'omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)

Francesco Rocca depone al processo per l'omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)

Francesco Rocca depone al processo per l’omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)

«Mi dichiaro innocente»

Dalla relazione con la Guiso alla ricostruzione dell’omicidio della moglie, ai rapporti con Stefano Lai e Pierpaolo Contu, fino alla dichiarazione di innocenza.

Uno dei passaggi chiave dell’udienza di ieri, che ha visto salire sul banco degli imputati Francesco Rocca, marito della vittima, Dina Dore, è stata la risposta data alla domanda del Pubblico Ministero su come l’imputato si dichiari in merito all’accusa contestatagli di essere il mandante dell’omicidio della moglie: «Mi dichiaro innocente» ha affermato candidamente.

Rocca è salito sul banco dei testimoni alle 10.55 del mattino e fino alle 17,00 del pomeriggio il Pubblico Ministero, Danilo Tronci, lo ha incalzato con una serie di domande finalizzate a fare ulteriore luce sulle indagini.

Rocca, classe 1970, marito e vedovo, accusato di essere il mandante dell’omicidio della moglie, ha risposto in modo flemmatico e senza ostentare una traccia di dolore a tutte le domande che gli sono state poste, a volte anche in modo contraddittorio rispetto alle carte processuali; nonostante tutto, però, si è dichiarato innocente e ad oggi: «non ho mai capito se la volevano sequestrare oppure no».

Durante la testimonianza, la parte più ricca di riflessioni è il racconto della relazione sentimentale con la Guiso, iniziata nell’ottobre 2007 in occasione del matrimonio di un compaesano: Anna Guiso ha un diverbio con Antonio Piu, il quale rientra a casa da solo lasciando la fidanzata alla cerimonia; questa sarà riaccompagnata da Francesco Rocca.

«È proprio in quel periodo che tra di noi nasce una simpatia che poi si trasformerà in una relazione». All’inizio della storia, tra i due intercorrevano semplici incontri di sesso, l’attrazione fisica era più forte del sentimento. Una relazione della quale la stessa Dina si era accorta.

Alti e bassi fra moglie e marito, come si evince dalle intercettazioni e dagli sms inviati alla moglie nel dicembre 2007.

“Ora ne ho i c…i pieni; se è questo che vuoi… quello che pensi di me… te ne vai a c..; mai avrei pensato che potevi essere così imbecille da credere che potesse esistere una superiore a te, in tutti questi anni a non hai ancora capito quanto vali per me? Sei tutta matta, per l’ultima volta, e sono serio come non mai, la finisci?”… (messaggio del 9 dicembre 2007; “ieri me la sono goduta guardavo lei e te, anche se non te ne rendi più conto, vi voglio bene però e questo è l’importante, un bacio a tutte e due sopratutto a te, grande mamma” (messaggio del 26 dicembre 2007).

Un momento del processo per l'omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)

Un momento del processo per l’omicidio Dina Dore (© foto S. Novellu)

Un altro passaggio fondamentale risale al marzo 2009: un anno dopo l’omicidio della povera Dina, Francesco Rocca è in rotta di collisione con la Guiso: «ho fatto tutto per lei, nel bene e nel male me la volevo tenere stretta ma lo ho persa» ha dichiarato questa mattina.

Il Pubblico Ministero e l’avvocato di parte civile Mariano Delogu hanno letto alcune trascrizioni delle intercettazioni ambientali fra i due amanti, risalenti al periodo in questione, nelle quali Rocca mostra un accanimento profondo nei confronti della moglie, nonostante la sua morte violenta: ”anni a soffrire a fianco ad un’altra persona che potrà essere morta come è morta ma che era una m…! Oltre ad avermi fatto dannare l’anima quando era viva me la deve far dannare ora! Tanto da farmi perdere te! C… hai capito che cosa vuol dire? Hai capito perché piango” (telefonata del 4 marzo 2009).

L’imputato spiega che tutto è nato per attirare l’attenzione della Guiso anche se il  modo era sbagliato.

Accusa e parte civile infine si sono soffermati su una frase che l’imputato, sempre nel marzo del 2009, avrebbe detto alla sua amante ovvero cosa intendesse con: “un giorno lo saprai cosa ho fatto io per te!”

Infine sono stati vagliati i rapporti d’amicizia tra l’imputato, Lai e Contu: è stato domandato che cosa avesse da spartire un uomo di 38 anni con dei diciassettenni, domanda alla quale il dentista ha risposto che erano compagni di caccia; in chiusura, poi, è stata analizzata la situazione patrimoniale di Rocca: l’acquisto della casa dell’avvocato Piras, per un valore di 375 mila euro, e i diversi debiti contratti con compaesani ed artigiani che gli avevano effettuato prestazioni di lavoro.

La prossima udienza è fissata per giovedì prossimo, giorno in cui, tra i testi chiave saranno ascoltati Pierpaolo Contu, Paolo Dore (un compaesano che non ha legami  con la famiglia Dore) e Salvatore Zurru, il marito di Graziella Dore nonché sorella di Dina.

S. Meloni © Tutti i diritti riservati

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