Le emozioni della tifoseria nel giorno della Serie D

Sonia

Le emozioni della tifoseria nel giorno della Serie D

sabato 22 Marzo 2014 - 21:19
La tifoseria della Nuorese (© foto S. Novellu)

La tifoseria della Nuorese (© foto S. Novellu)

Vincere a Nuoro il doppio

Arrivare in uno stadio gremito di persone fa un certo effetto soprattutto se si è abituati a spalti semivuoti e alla quasi totale assenza di donne e bambini allo stadio.

Era ora! Complimenti alla squadra, al suo allenatore e ai suoi collaboratori ma soprattutto i miei complimenti vanno al presidente: Michele Artedino. Ci ha creduto fino in fondo e ha avuto ragione, ha vinto il campionato e riporta la squadra nuorese in serie D. Ha vinto nonostante tutto e tutti, nonostante i pochi partners e nonostante i nuoresi, da sempre aspramente critici nei confronti del calcio locale. Ma i nuoresi siamo così: se vinci sei un grande se perdi o pareggi tutti lì a fare la moviola e a criticare le scelte sulla compagine mandata in campo dall’allenatore: tutti grandi esperti, tutti allenatori. Ma così è…  e oggi a prescindere da tutti i nonostante, la squadra di Artedino ha vinto un campionato difficile a due giornate dalla fine.

Il Presidente della Nuorese Michele Artedino (© foto S. Novellu)

Il Presidente della Nuorese Michele Artedino (© foto S. Novellu)

Sinceramente non è stata una partita eccezionale, ne abbiamo visto di migliori, un po’ spenta e sotto tono.

Il primo tempo si è svegliato dopo il 20° minuto quando i ragazzi di Mereu hanno cominciato ad assediare la porta avversaria, facendo sentire qualche brivido. Finalmente al 41° Falchi segna il gol determinante per una vittoria che vale un campionato. Segnato da Falchi, un giovane nuorese, quel gol ha un sapore più dolce, di mamma e papà felici ed orgogliosi sugli spalti. È il figlio di tutti i nuoresi che gridano il suo nome, come fossimo a San Siro!

Durante il secondo tempo la nuorese rischia in un paio di occasioni di dar modo agli avversari di pareggiare ma la difesa non ci sta e i nuoresi riescono a tenere il risultato. Provano ancora il raddoppio che non arriva.

Finalmente sono le 16,45 e tutti ci chiediamo quanti minuti di recupero darà l’arbitro? Gli ultimi minuti passano in silenzio scaramantico e quando finalmente si sentono i fischi che segnano la fine della partita lo stadio esplode. La gioia è grandissima, per chi è venuto solo oggi allo stadio e per chi li ha seguiti sempre, a dispetto del freddo, scaldandosi col tè portato da casa o con un goccio di acquavite. È gioia vera quella segnata dalle lacrime del presidente e dalla voce emozionata dell’allenatore.

È gioia vera quella del tifoso mascotte Boboreddu che con pochi sparuti ultras cantava l’inno e le frasi cult per la nuorese anche quando lo stadio era quasi vuoto. È gioia quella degli anziani che ricordano gli anni d’oro della loro squadra. È gioia quasi inconsapevole quella dei bambini, accorsi a decine grazie all’iniziativa della società di andare nelle scuole e far conoscere i giocatori ai più piccoli. Si aspettavano la goleada, una valanga di gol ma alla fine ciò che conta è vedere tanti coriandoli verde-azzurri e i fumogeni!

Bello! Bel pomeriggio di sport e di festa.

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