Il mio paese è il più bello del mondo

Sonia

Il mio paese è il più bello del mondo

giovedì 13 Marzo 2014 - 11:07
Il mio paese è il più bello del mondo

Il mio paese è il più bello del mondo

Sarà presentato stasera alle 17.30, all’Auditorium della Biblioteca Sebastiano Satta di Nuoro, il volume Il mio paese è il più bello del mondo di Gavino Pau.

L’evento, organizzato dal Lions Club Nuoro Host in collaborazione con la Biblioteca “S. Satta”, sarà coordinato dall’architetto Giovanni Pigozzi. Interverranno, inoltre, il geom. Alberto Pisano (Presidente Lions Club Nuoro Host), il prof. Mario Porcu e il dott. Annico Pau.

Gavino Pau (Nuoro 1913-Roma 1989) compì studi di storia, filosofia e pedagogia  nell’Università di Firenze dove fu stimatissimo allievo del   filosofo Paolo Lamanna. Tornato a Nuoro,  insegnò per anni filosofia e  storia presso il liceo classico “Giorgio Asproni” e  diventò in seguito Preside dell’allora Istituto Magistrale “Sebastiano Satta”. Il dopoguerra lo trovò impegnato nella vita politica e istituzionale cittadina (consigliere e assessore comunale). Dopo i fatti d’Ungheria del 1956, abbandonò il Partito Comunista Italiano (cui aveva aderito) e la politica attiva per dedicarsi interamente all’insegnamento e agli studi  preferiti di linguistica, di letteratura e di pittura. Fu profondo studioso e cultore di opere in lingua sarda, quali: un “Dizionario Sardo (nuorese)-Italiano e Italiano-Sardo (nuorese)” in dieci volumi con 230 disegni esplicativi; una “Breve storia della Sardegna”, una traduzione in sardo della Divina Commedia e infine la traduzione in nuorese del Vangelo. Della sua produzione, pressoché inedita, in vita ha dato alle stampe  solo un’opera, il “Banzelu de Santu Luca bortau in sardu-nugoresu”. L’ultimo suo scritto, ugualmente inedito, è lo studio dell’opera del poeta e scrittore nuorese Francesco Cucca.   Moltissime sono anche le pagine sparse di saggi  (storici e di varia natura) o i quadri d’ambiente, quali quelli che formano oggetto del volume curato dal nipote Annico Pau, oggi presentato ai nuoresi. 

Il mio paese è il più bello del mondo è il poetico ritratto di una “vecchia Nuoro, disparita ..che nessuno ricorda qual’era”. La descrizione della grossa borgata che era la Nuoro del passato, microcosmo quasi irreale al centro dell’universo, fa rivivere la differente e mitica atmosfera che vi si respirava una volta. Il paese è popolato di varia umanità e diviso in tante piccole borgate “…sparse in bel disordine, costrette dalla sorte a convivere in perpetua lotta fra loro nel circondario del sistema solare”. Di questo universo  sono tanti i protagonisti che spiccano con grande spessore letterario: i bambini che frequentano la scuola “per imparare che ci si va per diventare grandi..”e che, durante le loro scorrerie, scoprono l’ambiente favoloso delle campagne nuoresi , come il fantastico e indecifrabile microcosmo delle fate confinate nelle loro dimore, le Domus de Janas. I carbonai di San Pietro  “…abilissimi maestri nell’arte del carbone e del furto di pecore…!”; Raffaelle, l’uomo  cavallo; il pittore poltrone; il  grande tribuno nuorese; i frati francescani, servitori del Santo ma in letizia… conviviale. O la varia umanità sepolta nel cimitero cittadino posto su una collina, in una Nuoro che ha vivo il culto dei morti, alimentato dalla pietà semplice di chi avverte la vita come cosa effimera nella immobilità assoluta della morte, e che, dopo una tormentata esistenza, vede che l’amore che ha legato in vita non si consuma con la morte e non si può concludere con l’ultima palata di terra. Lo sfondo naturale è quello di una Nuoro laica ove, accompagnare il defunto all’ultima dimora “…senza prete era tollerabile, ma senza musica no”.

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