Nuoro prima in classifica per gli omicidi? Il punto di vista del questore Massimo Alberto Colucci

Sonia

Nuoro prima in classifica per gli omicidi? Il punto di vista del questore Massimo Alberto Colucci

mercoledì 11 Ottobre 2017 - 14:41
Nuoro prima in classifica per gli omicidi? Il punto di vista del questore Massimo Alberto Colucci

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci (foto S.Novellu)

«Nuoro è una provincia sicura»: L’intervista esclusiva al questore di Nuoro

Nuoro si piazza prima in classifica per numero di omicidi in rapporto alla popolazione residente. Non va meglio sul fronte delle estorsioni, dove impera la cyber extortion. In notevole aumento anche le truffe e le frodi informatiche. I dati, diffusi qualche giorno fa dal Ministero dell’Interno e pubblicati dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, dipingono un quadro a tinte fosche.

Il questore di Nuoro, Massimo Alberto Colucci, in carica dal 7 giugno 2016, smorza i toni e analizza nel dettaglio i dati. Per quanto la Polizia chieda maggiore collaborazione da parte dei cittadini, il quadro della sicurezza generale risulta positivo.

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci (foto S.Novellu)

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci (foto S.Novellu)

Partiamo dai dati diffusi nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore. Per il 2016 la Provincia di Nuoro si piazza prima in Italia per numero di omicidi ed estorsioni in rapporto agli abitanti residenti. Qual è il suo punto di vista rispetto a questa situazione? I dati riportati dal Sole 24 Ore sono forniti dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno e si riferiscono al territorio della Provincia di Nuoro storica, che comprende 100 comuni. I numeri, in rapporto agli abitanti, parlano chiaro e posizionano il territorio ai vertici della classifica, ma è necessario entrare nel dettaglio del contesto per capire meglio le analisi statistiche. È vero che in proporzione gli omicidi sono stati più numerosi rispetto al resto delle province italiane, ma il numero non è così rilevante, rispetto alla bassa densità abitativa del territorio. Inoltre, è necessario evidenziare che i delitti commessi erano quasi tutti premeditati e hanno preso di mira persone specifiche, inserite per lo più in ambienti malavitosi, non costituendo un reale pericolo per la popolazione. Nel 2016 abbiamo avuto cinque omicidi volontari consumati e dodici tentati. Tra quelli consumati, quattro sono stati risolti con l’individuazione dei colpevoli. A ottobre del 2017 abbiamo un omicidio in più rispetto all’anno passato, ma anche in questo caso alcuni dei delitti sono già stati risolti. La sicurezza generale non viene compromessa, sia da un punto di vista oggettivo che soggettivo, Nuoro è una provincia sicura. I cittadini non respirano un clima di paura e credo che la popolazione abbia la percezione di vivere in un luogo protetto. Fermo restando che noi continuiamo a tenere alto il numero dei controlli.

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci (foto S.Novellu)

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci durante l’intervista (foto S.Novellu)

Per quanto riguarda le estorsioni? Anche in questo caso la classifica ci mette ai vertici ma, anche qui, è necessario fare un’analisi precisa dei dati. Per quanto riguarda i numeri: nel 2016 abbiamo avuto 52 estorsioni, qualcuna in più rispetto all’anno precedente. Si potrebbe pensare che le cifre siano alte, ma è necessario considerare che il 75 per cento delle denunce è da ascrivere alla cyber extortion, un tipo di estorsione che nasce nel web e può avere mille sfaccettature. Si va da chi paga per non vedere pubblicata una sua fotografia a chi apre il portafoglio per colpa di un virus. Un fenomeno preoccupante, ma inconsistente dal punto di vista della pericolosità e non grave come il racket legato al pagamento del pizzo. In Provincia di Nuoro c’è stato solo un episodio di estorsione in cui il titolare di una ditta era oggetto di continue vessazioni e minacce da parte di un’impresa che pretendeva l’esclusività economica della zona (APPROFONDISCI). Un caso che è stato rapidamente risolto. Il resto delle denunce non crea particolare allarme. Emblematico è il caso di un uomo ricattato dal suo spacciatore per non aver pagato un quantitativo di droga.

Un discorso a parte meritano le truffe e le frodi informatiche. Nuoro è quarta e quinta in classifica. Un primato pericoloso? In Provincia di Nuoro ci sono tante parti lese ma il truffatore difficilmente è isolano. Il consiglio è di fare attenzione. È sempre preferibile visitare siti sicuri ed essere prudenti quando si naviga in rete (APPROFONDISCI).

Un dato positivo arriva dal numero totale dei reati denunciati, -7,1 per cento. Una tendenza che può indicare una minore fiducia nella giustizia da parte dei cittadini? O dipende da altro? Spesso notiamo il ricorso facile alla denuncia, quindi la fiducia non manca. Altre volte, quello che scarseggia è la collaborazione da parte della vittima: ci si limita a chiedere aiuto alla Polizia, senza contribuire all’attività investigativa. Io esorto i cittadini a collaborare, anche se le nostre indagini vanno avanti indipendentemente.

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci (foto S.Novellu)

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci durante l’intervista (foto S.Novellu)

È un discorso legato al concetto di omertà? Io non sono un sociologo, sono un poliziotto ed è bene che non affronti certe tematiche. Noi ci atteniamo ai fatti e lasciamo alla sociologia le analisi. Posso dire che per reati importanti, come omicidi e rapine, facenti parte di una certa tradizione criminale, le difficoltà che incontriamo sono maggiori. Tuttavia, rispetto al passato, c’è un’apertura maggiore.

Si riscontrano più reati nel capoluogo o nei paesi del circondario? A Nuoro il numero dei reati è più alto. In città, oltre ai 35 mila residenti, affluiscono molte persone da fuori e questo crea una sorta di massa critica. La serenità del cittadino è comunque garantita anche nel Capoluogo. Anche se ci sono stati casi di rapine in casa, sono episodi isolati e spesso si riesce a trovare il colpevole in tempi brevi.

Cosa ne pensa del DASPO urbano? È uno strumento utile? È uno strumento utile che nasce dai problemi di decoro urbano, legati soprattutto alla movida notturna. A Nuoro non è stato ancora utilizzato, ma la legge consente di farlo in qualsiasi momento. Le amministrazioni comunali hanno la facoltà di emettere delle ordinanze e in collaborazione con la Questura di farle rispettare. Per chi infrange le regole è prevista anche l’interdizione a sostare in un determinato luogo. Questo dovrebbe agire da deterrente e garantisce l’ordine pubblico.

Le telecamere sono utili nella lotta alla criminalità? La videosorveglianza è indispensabile per il controllo del territorio. In Provincia di Nuoro i sistemi sono ancora da implementare. I programmi di sviluppo degli impianti sono già stati lanciati a livello nazionale, ora spetta alle istituzioni locali velocizzare le procedure. Accanto alla prevenzione tradizionale, le nuove tecnologie sono fondamentali nel contrasto alla criminalità.

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci (foto S.Novellu)

Il questore di Nuoro Massimo Alberto Colucci durante l’intervista (foto S.Novellu)

Per quanto riguarda gli organici a disposizione, sono sufficienti per garantire il controllo del territorio? Gli organici sono sufficienti. È ovvio che chiunque sarebbe felice di avere più personale, ma l’attuale dotazione di uomini e mezzi è in linea con le esigenze del territorio. Non dimentichiamo che in Provincia di Nuoro, oltre alla sede del capoluogo, la Questura ha 7 sezioni staccate e 7 stazioni della squadra mobile, retaggio di un passato legato al periodo dei sequestri e delle faide familiari. A noi si aggiungono le numerose caserme dei Carabinieri sparse nei paesi. La copertura è, quindi, praticamente capillare. Rispetto al passato, inoltre, adesso ci viene in supporto anche la tecnologia.

Vuole chiudere l’intervista rivolgendosi direttamente ai cittadini nuoresi? Mi preme sottolineare che la chiamata al 113 può essere fatta anche per questioni di minima importanza. Siamo a disposizione di chiunque voglia avere chiarimenti su un problema, anche minimo. Noi svolgiamo un servizio a favore della collettività e cerchiamo di creare rete per favorire una convivenza armonica. Anche se rischio di sembrare noioso, invito tutti a chiamare la Polizia in caso di necessità. Le mie priorità sono garantire l’ordine e la sicurezza.

Sabrina Fara

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