Gianni Maccioni: una vita tra impegno sociale, canto e passione per la speleologia

Salvatore

Per la tua pubblicità su Cronache Nuoresi scrivi una mail a: commerciale@cronachenuoresi.it o chiama il n. +39 324 952 7229

Gianni Maccioni: una vita tra impegno sociale, canto e passione per la speleologia

di Michele Pintore
sabato 26 Luglio 2025 - 05:30
Gianni Maccioni: una vita tra impegno sociale, canto e passione per la speleologia

Gianni Maccioni

NUORO – Una commossa folla di amici e conoscenti ha tributato l’ultimo saluto a Gianni Maccioni il 30 giugno scorso, giorno dei suoi funerali tenutisi nella cattedrale di Nuoro. È stato un doveroso omaggio da parte di tanti nuoresi nei confronti di un cittadino esemplare, che tanto ha fatto e tanto si è speso in campo umano e sociale per la comunità.

Gianni Maccioni, cavaliere del Santo Sepolcro e di Malta

Gianni Maccioni, cavaliere del Santo Sepolcro e di Malta

Nato a Nuoro l’otto marzo del 1952, dopo una carriera alle dipendenze dell’ASL nuorese, Maccioni ha concluso la propria attività lavorativa con l’incarico di direttore tecnico di radiologia dell’Ospedale San Francesco di Nuoro. Sempre vicino al mondo dei sofferenti e dei più bisognosi, entra a far parte come Cavaliere dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro, mettendo in atto il costante impegno che lo stesso ordine da sempre porta avanti a favore del Patriarcato latino di Gerusalemme, guidato dal cardinale Pierluigi Pizzaballa, per raccogliere fondi destinati alla realizzazione di opere e scuole a favore di cristiani e musulmani.
Determinata anche la sua collaborazione con l’altro ordine cavalleresco, quello dell’Ordine di Malta, che lo ha sempre impegnato a Nuoro come responsabile del Banco Farmaceutico per la raccolta di farmaci a favore dei bisognosi e per la fornitura gratuita alle colonie penali presenti nel territorio. Altro impegno sociale fu quello dedicato all’accompagnamento dei malati e al recupero dei carcerati. Incarico, quest’ultimo, che spesso comportava il reinserimento del detenuto tramite l’accompagnamento in percorsi di fede e pellegrinaggi a piedi di notte, come quello spesso realizzato di 20 chilometri, da Sinnai alla basilica di Bonaria a Cagliari, con rifocillamento dei partecipanti.

Di multiformi interessi, Maccioni coltiva anche quello per il canto corale, entrando a far parte, in qualità di baritono, della Corale Priamo Gallisay di Nuoro.

Nel 1976 Gianni Maccioni entra a far parte del G.G.N. (Gruppo Grotte Nuorese), attratto dalla carismatica figura del suo fondatore, il “mitico” Bruno Piredda, cui rimane sempre vicino, accompagnandolo fino agli ultimi giorni di vita. Con il G.G.N. l’attività speleologica inizia lo stesso anno, il 1976, con le prime escursioni alle grotte di Conca e Crapa e Sa Tumba ‘e Nudorra, insieme a Anton Maria Dedè e Francesco Soma. In seguito le escursioni si fanno sempre più impegnative, fino alla difficile esplorazione della grande grotta di Su Bentu, dove trova guida sicura in Giacomo Murgia (Jacheddu), poi compagno di tante avventure. Sempre con l’amico Jacheddu è protagonista nel 1982 della difficilissima e impegnativa operazione di recupero del corpo del dott. Gaetano Puxeddu, medico condotto di Lotzorai precipitato nella voragine del Golgo, dove Maccioni ha il ruolo di fornire il suo supporto esterno all’amico che ha portato a termine il recupero a oltre 270 metri di profondità.

Gianni Maccioni e Jacheddu Murgia alla grotta Su Bentu

Gianni Maccioni e Jacheddu Murgia alla grotta Su Bentu

Così il geologo dott. Francesco Murgia, già componente del G.G.N., ricorda Gianni Maccioni, “compagno di viaggio” di tante avventure speleologiche e conviviali: «Gianni è stato un uomo volitivo, uno di quegli esploratori passati per il Gruppo Grotte  Nuorese che, pur non avendo quelle robuste conoscenze scientifiche che contraddistinguono alcuni speleologi, aveva ben chiari gli obiettivi del cercare nel mondo buio delle grotte, del ricercare con grande coraggio i passaggi per accedere a una nuova diramazione e perseguire questi obiettivi in perfetta comunione con gli amici. Il suo tratto distintivo è stato proprio quella “bonaria risolutezza” con cui affrontava l’organizzazione delle esplorazioni e della convivialità che caratterizzava il nostro stare insieme con “la scusa” del cercare grotte; e quante volte in quei vuoti remoti della grotta di Su Bentu sono riecheggiati i canti nei quali s’imponeva la sua voce possente e intonata che, spesso, mitigava la fatica e il timore dei neofiti intenti a raggiungere con fatica il Campo Base. La forte personalità di Gianni – continua Murgia – ha fatto da collante per tanti di noi, riuscendo a mantenere saldi gli obiettivi esplorativi, anche complessi ed impegnativi, in un contesto sempre allegro ed accogliente. E il dott. Murgia conclude auspicando un cordiale Bonu biatzu Già… ja nos amus a biere in s’atter ‘ala».

Nel trigesimo della sua scomparsa, Gianni Maccioni verrà ricordato con la Santa Messa che verrà celebrata lunedì 28 luglio alle ore 19 nella cattedrale di Nuoro, con l’accompagnamento musicale del Coro Priamo Gallisay di Nuoro.

Un commento  - mostra commenti

  1. Grazie per questo bel ricordo, grazie…

    0
    0

Rispondi a Carlo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi