MACOMER – Un’ispezione a sorpresa è in corso in queste ore nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Macomer, struttura da tempo al centro di aspre critiche. Ad annunciarlo è la stessa protagonista della vicenda, Ilaria Salis, attivista nonché europarlamentare (Alleanza Verdi Sinistra), entrata oggi nella struttura con l’obiettivo di verificare le condizioni di vita dei trattenuti e il rispetto dei loro diritti fondamentali.
Il CPR di Macomer è spesso definito una “prigione etnica”, in quanto “vi sono rinchiuse persone non per aver commesso reati, ma esclusivamente a causa della mancanza di un permesso di soggiorno valido” come scrive la stessa Salis. Questa prassi, prevista dalla normativa sull’immigrazione, solleva da tempo interrogativi sulla sua legittimità e sulle implicazioni per i diritti umani. “Solo due giorni fa – prosegue – otto persone sono state prelevate dalla struttura e deportate in Albania”, un’operazione che ha suscitato forte preoccupazione tra gli attivisti per i diritti umani e le associazioni che si occupano di immigrazione. Il mese di maggio è stato segnato da ulteriori segnali di disagio e disperazione. Secondo quanto riferito, all’interno del CPR si è svolto uno sciopero della fame come forma di protesta contro le condizioni di detenzione. Un episodio ancora più drammatico ha visto una persona cucirsi la bocca, un gesto estremo che testimonia la profonda sofferenza vissuta dai trattenuti.
Salis è nota per il suo arresto nel 2023 a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti neonazisti; la notizia balzò agli onori della cronaca nel dicembre dello stesso anno, quando viene condotta con costrizioni alle caviglie e ai polsi presso il tribunale. Alle elezioni europee del 2024 Salis si candidò alle circoscrizioni nord-occidentale e insulare tra le file di Alleanza Verdi e Sinistra, risultando eletta e ottenendo quindi la liberazione e l’immunità parlamentare.

La soluzione secondo lei? Buongiorno a chiunque arriva e libertà assoluta di accantonare (nella migliore delle ipotesi) o di delinquere a spasso per l’Italia?
Ma non è ancora chiaro che sono troppi e ci dobbiamo fermare? Non si può garantire accoglienza e sostegno a chiunque decida di venire in Italia.
Questi non sono concetti razzisti o fascisti, bensì regole valide in tutto il mondo.