ORUNE – Lo hanno arrestato questa mattina in piazza, all’uscita del bar. Svolta nelle indagini sull’omicidio di Luca Goddi, avvenuto il 4 agosto del 2023 a Orune. Pietro Contena, 54 anni, è stato arrestato questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Bitti, del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Nuoro e dei Cacciatori di Sardegna, e trasferito in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Nuoro.

Conferenza stampa sull’arresto di Contena (foto S.Novellu)
L’arrestato era già stato condannato a 12 anni per un omicidio (avvenuto nella medesima data, sempre in giorno di festa e sempre a Orune, ma del 1993) oltre a essere scampato per ben due volte ad altrettanti agguati dei killer (la prima volta nel settembre del 2012 e la seconda il 22 novembre del 2014 – APPROFONDISCI).

La vittima, Luca Goddi
LE INDAGINI – Le indagini serrate, condotte sin da subito dai carabinieri del Nucleo Operativo e di quello Investigativo della Compagnia di Bitti, hanno permesso di raccogliere elementi probatori a carico di Contena e dei presenti al bar al momento dell’omicidio: in particolare un blocco notes rinvenuto all’interno del locale (con i nomi, i rispettivi soprannomi, e gli importi da pagare) oltre l’analisi delle immagini di video sorveglianza dislocate per le vie del paese, e le intercettazioni dei telefoni cellulari.
Contestualmente all’arresto di Contena, sono state eseguite diverse perquisizioni, e quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati, una per favoreggiamento, in quanto avrebbe favorito la fuga, e gli altri tre per reati legati alle armi.

Conferenza stampa sull’arresto di Contena (foto S.Novellu)
LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO – L’omicidio è avvenuto intorno alle 18:30 in corso Repubblica mentre transitava a bordo della sua Golf davanti a un bar del paese. L’orario esatto è stato ricostruito grazie a uno scontrino emesso ma rimasto attaccato alla cassa del bar proprio al momento degli spari. L’assassino avrebbe esploso quattro colpi di pistola calibro 9×19 contro Goddi, colpendolo alla testa e a una spalla. La ferocia dell’esecuzione – come ha spiegato il colonnello Gennaro Cassese – non lascia dubbi sulle reali intenzioni dell’omicida, anche se al momento non è stato chiarito il movente esatto che ha mosso la sua mano.
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