“Giuseppe Conte e il M5S festeggiano la pronuncia della Corte dei Conti sulle spese elettorali di Alessandra Todde come se fosse un’assoluzione politica, ma dimenticano – o fanno finta di dimenticare – che il Collegio regionale di garanzia elettorale ha sollevato criticità ben precise. Il controllo della Corte riguarda la regolarità contabile, non la conformità delle spese alle norme elettorali. Insomma, il M5S sta cercando di sviare l’attenzione: la verità è che le ombre sulla campagna della Todde restano tutte”. Lo dichiara Gianni Lampis, deputato di Fratelli d’Italia.
“Conte e i suoi si atteggiano a paladini della trasparenza, ma quando sono loro a finire sotto i riflettori si rifugiano nella propaganda e negli attacchi al centrodestra. Se davvero fossero sicuri della loro correttezza, attenderebbero l’esito dei giudizi con rispetto istituzionale, invece di gridare al complotto. La realtà è che il M5S non accetta che ci siano regole uguali per tutti e prova a delegittimare qualsiasi organo che non si pieghi ai suoi diktat”, prosegue Lampis.
“Non è credibile che i cinquestelle non sappiano leggere una delibera della Corte dei Conti, che non riguarda la rendicontazione della candidata Todde, perciò è evidente che vogliano creare una cortina fumogena, in palese malafede, per nascondere la loro sciatteria – lo sostiene Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – Con l’aggravante che vorrebbero far apparire i loro errori come un complotto del centrodestra, mentre la contestazione sulla regolarità è stata fatta da un organo di garanzia presieduto da un magistrato”.