La Sardegna è sempre più in affanno sul fronte della salute. Liste d’attesa infinite, strutture spesso distanti dai centri abitati e la crescente necessità di ricorrere al privato per visite ed esami stanno costringendo un numero sempre maggiore di sardi a rinunciare alle cure.

Il convegno del PD sulla Sanità Pubblica (foto S. Meloni)
Secondo gli ultimi dati, ben il 13,7% della popolazione sarda, pur necessitando di assistenza sanitaria, è costretto a farne a meno. Un dato allarmante, che colloca l’Isola ai primi posti in Italia per quanto riguarda le rinunce alle prestazioni. A livello nazionale, infatti, la media si attesta appena al 7%. Il dato più preoccupante, come ha riferito la segretaria del circolo e rappresentante regionale del PD Ivana Dettori, durante l’introduzione ai lavori che la Sardegna risulta essere secondo ISTAT e GIMBE tra le prime regioni nelle graduatorie nazionali per finanziamento pro capite della Sanità pubblica e con il maggior numero di medici ogni 100mila abitanti (475 contro i 350 del Piemonte seconda in classifica)
Sono i dati allarmanti snocciolati in occasione dell’assemblea pubblica sulla sanità organizzata venerdì sera dal circolo “l’isola che non c’è PD” a Nuoro, che ha visto gli addetti ai lavori e i rappresentati delle associazioni dei malati confrontarsi in dibattito non solo in difesa della sanità pubblica ma anche che ha come progetto ricostruire il terzo polo sanitario del centro Sardegna con epicentro il capoluogo barbaricino. Presente anche la presidente Alessandra Todde che venerdì mattina ha inaugurato l’Hub del Farmaco.
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