Rinnovabili: il governo impugna la “moratoria” della Regione. Todde: “Ci affidiamo alla legge sulle aree idonee”

Francesco Pirisi

Rinnovabili: il governo impugna la “moratoria” della Regione. Todde: “Ci affidiamo alla legge sulle aree idonee”

Francesco Pirisi
giovedì 08 Agosto 2024 - 08:43
Rinnovabili: il governo impugna la “moratoria” della Regione. Todde: “Ci affidiamo alla legge sulle aree idonee”

La presidente Alessandra Todde

La presidente della Regione non ci sta davanti all’impugnazione da parte del governo della “moratoria” per l’installazione di pale eoliche e impianti fotovoltaici. Va avanti con un programma ben definito: «In attesa che la Corte Costituzionale si esprima sul ricorso del governo – dice Todde – il lavoro della giunta non si ferma. La mappa delle aree idonee dovrà essere consegnata entro 180 giorni, a partire dal 3 luglio e noi stiamo già lavorando alla sua stesura». Una legge, quella sulle aree idonee, così da decidere dove consentire gli impianti. Dovranno produrre le 6,2 mega watt che il decreto Draghi (del 2021) ha stabilito sia la quota dell’isola, rispetto alla produzione complessiva da garantire in Italia, per la transizione energetica. Lavoro che sarà affidato a un comitato interno e un ufficio di piano.

OBIETTIVO DELL’IMPUGNAZIONE  – L’obiettivo è di fare il tutto entro 180 giorni, a partire dal 3 luglio scorso. Così da arrivare prima che si pronunci la Consulta sull’impugnativa del governo. Todde, preso atto della decisione del governo Meloni, ha reagito con energia e fastidio: «Il governo, durante il Consiglio dei ministri di oggi (ieri, per chi legge, ndc), ha deciso di impugnare la nostra legge, la n. 5 del 3 luglio scorso, necessaria a fermare la speculazione energetica, per un massimo di 18 mesi e a bloccare tutti gli impianti che è possibile bloccare. Tutto ciò – ha aggiunto Todde – senza convocare la presidente della Regione, con spregio dello statuto speciale, che invece ne prevede il diritto di sedere in Consiglio dei ministri, nel caso si trattino temi rilevanti per la Regione». Il ricorso del governo (con richiesta di sospensiva della “moratoria”) porta a suo supporto le ragioni dell’assenza di una competenza da parte della Regione riguardo alla pianificazione energetica. E inoltre il fatto che la stessa legge sia contrasto con il decreto Draghi, che in quanto norma nazionale viene prima della legge regionale nella gerarchia delle fonti. Elementi che l’amministrazione regionale tenta di contrastare facendo forza sul fatto che comunque il decreto del 2021 ha previsto che le Regioni potessero approvare una mappa delle aree idonee.

TODDE E I COMITATI – Il contrasto non è tuttavia esclusivamente quello tra Todde e Governo. C’è in Sardegna quello che divide Todde dai comitati popolari, che hanno cercato di opporsi nelle settimane sorse allo sbarco dei carichi di pale eoliche, destinate tra gli altri all’impianto di Villacidro. I comitati contestano Todde per il fatto che la Regione accetti comunque il carico di produzione (le 6,2 mega watt), per via delle quali l’isola è destinata a essere riempita di aerogeneratori e parchi fotovoltaici. Tutto ciò, si ricorda, nonostante alla Sardegna serva meno di un terzo di quel carico, fissato dal decreto Draghi. La presidente Todde di quel governo ha fatto parte come vice-ministro allo Sviluppo economico. E contro le accuse dei comitati dice: «Mi occupavo di altre materie, non di transizione energetica». I comitati, però, non si dicono convinti: «Avrebbe dovuto denunciare il pericolo, che ora si è materializzato. Mentre è rimasta in silenzio».

LEGGE DI PRATOBELLO – Nell’impasse una soluzione la cercano i sindaci e gli stesi comitati dei cittadini, preoccupati dei danni irreversibili per il territorio dell’isola. Tramite una proposta di legge d’iniziativa popolare, rinominata “legge di Pratobello”, dal nome della località di Orgosolo, dove nel 1969 ci fu la rivolta, poi vittoriosa, della popolazione contro l’installazione di un poligono militare. Questa volta si punta a fermare l’invasione di aerogeneratori (alti anche 240 metri) e pannelli fotovoltaici, puntando sul fatto che lo statuto assegna alla Sardegna competenza primaria in materia edilizia e urbanistica. Proposta per la quale è già in atto la raccolta delle firme, tra la popolazione sarda.

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