Nuoro e la provincia al vertice in Italia nel consenso alle donazioni di organi

Francesco Pirisi

Nuoro e la provincia al vertice in Italia nel consenso alle donazioni di organi

venerdì 26 Aprile 2024 - 10:30
Nuoro e la provincia al vertice in Italia nel consenso alle donazioni di organi

L'associazione regionale donatori di organi e tessuti

La città di Nuoro esprime l’85% dei consensi alla donazione di organi e tessuti. Si tratta del secondo miglior risultato nazionale tra le città medie (dai 30 ai 100mila abitanti), dopo il comune di Corato, in Puglia. La provincia nel suo complesso nel 2022 (non c’è ancora il dato del 2023) ha addirittura centrato il primo posto nazionale. Tendenza alla donazione confermata dai dati dei singoli comuni. Nel novero dei centri tra i 5 e i 10mila abitanti emerge Dorgali, con l’88% di favorevoli. Cardedu con l’89% di consensi si colloca all’ottavo posto nazionale, tra i comuni con memo di 5mika abitanti. Tra coloro che si sono espressi (nel momento del rilascio della carta d’identità) da segnalare il 97% di “sì” da parte di Atzara, comune del Mandrolisai, che ha una storia di propensione alla donazione ormai antica.

«I dati confermano la generosità e l’altruismo delle popolazioni della nostra provincia», afferma Graziano Verachi, che da Nuoro guida l’associazione regionale dei trapiantati Odv. Trecento iscritti, tra pazienti, loro familiari, e volontari, che promuovono in Sardegna la cultura della donazione. Fondamentale l’attività d’informazione e sensibilizzazione.

«La fa tutti i giorni – spiega ancora Verachi – il Centro regionale trapianti, della cui rete è parte anche il presidio presente a Nuoro, al San Francesco, diretto da Pietrina Ticca. L’altro intervento, per noi fondamentale – continua il presidente dell’associazione – è quello con i ragazzi nelle scuole. Tra dicembre e marzo di quest’anno abbiamo svolto seminari informativi a Oliena, Siniscola e Seui». Sono solo i primi di un programma d’incontri che proseguirà. Presente in classe con i dirigenti del sodalizio il medico Ticca, che illustra gli aspetti sanitari del trapianto. La compatibilità dell’organo rispetto all’organismo del ricevente, innanzitutto.

«Il raccordo tra il donatore e il potenziale ricevente degli organi – rimarca Sergio Zara, uno dei dirigenti dell’associazione – è comunque già garantito dal sistema informativo nazionale, che contiene i nomi di tutti coloro che hanno espresso il consenso alla donazione e i pazienti in attesa di ricevere l’organo, a cui affidano la loro salute e spesso la stessa vita».

Il cuore, i reni, il fegato sono gli organi per i quali si assiste a un numero più alto di trapianti. In Italia nel 2023 sono stati trapiantati 4462 organi, provenienti da 2042 donatori. Mentre le persone in attesa di un trapianto sono circa 8mila. Dati comunicati dieci giorni fa a Nuoro, in occasione della giornata nazionale delle donazioni. Ritornando al consenso alla donazione, nella classifica nazionale la Sardegna è accreditata di un 77 per cento di “sì”, che le vale il terzo posto, dopo la Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Trento. A far salire le quotazioni isolane abbiamo la fascia di età, tra i 30 e i 50 anni, in cui si registra il primo posto assoluto nel Belpaese. Tra i dati selettivi, in quelli riguardanti le città oltre i 100mila abitanti, da segnalare il terzo posto di Sassari (dopo Trento e Verona) e il quinto di Cagliari.

Francesco Pirisi

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