Oliena. Uccise la madre con l’accetta: il pm di Nuoro chiede una condanna a 21 anni di carcere

Salvatore

Oliena. Uccise la madre con l’accetta: il pm di Nuoro chiede una condanna a 21 anni di carcere

L'anziana morì due mesi dopo l'aggressione
lunedì 25 Marzo 2024 - 17:52
Oliena. Uccise la madre con l’accetta: il pm di Nuoro chiede una condanna a 21 anni di carcere

Nuoro, uno scorcio del Tribunale in via Leonardo Da Vinci (foto S.Novellu)

OLIENA – Il 7 novembre 2022 aveva colpito l’anziana madre con un’accetta, nella loro casa di Oliena, lesioni che due mesi dopo causarono la morte della donna. Oggi nei confronti di Salvatore Franceschi, muratore di 59 anni, reo confesso dell’omicidio della madre Luigina Fois di 88 anni, il pm di Nuoro Riccardo Belfiori ha chiesto la condanna a 21 anni di reclusione.

Subito dopo l’aggressione aveva chiamato il 118 e raccontato agli investigatori che le ferite sulla nuca la madre se le era procurate nel corso di un incidente domestico. Versione che non aveva convinto gli investigatori della Squadra Mobile di Nuoro, che attraverso testimonianze e perizie raccolte, avevano scoperto invece che le lesioni erano il frutto di un’aggressione con un’accetta. La donna finì prima in Rianimazione a Nuoro poi in una Rsa di Padru per la riabilitazione, dove morì il 2 gennaio 2023. Due settimane dopo i fatti, quando ancora l’anziana era in vita, Franceschi preso dai rimorsi di coscienza aveva confessato la verità davanti al pm e da allora è rinchiuso nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros.

Oggi dopo la requisitoria davanti alla Corte d’assise presieduta da Elena Meloni, il Pm non ha concesso all’imputato le attenuanti generiche “che devono essere giudicate equivalenti alle aggravanti” ha detto, tra cui quella del “delitto commesso contro un’ascendente”.

Per il difensore dell’imputato, Pasqualino Moi, che ha chiesto la riqualificazione del reato da omicidio volontario ad omicidio preterintenzionale “Franceschi non voleva uccidere e nella sua confessione ha spiegato che quando si è accorto di quello che stava succedendo si è fermato e ha chiamato il 118”. Il legale ha chiesto anche che vengano riconosciute all’imputato le attenuanti generiche e che gli venga comminata una pena contenuta nel minimo previsto. Il processo è stato aggiornato al 6 maggio per le repliche e la sentenza.

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