Il caso “Maffei” sotto la lente del comitato pubblica sicurezza: “I gesti vili non possono tenere in pugno un territorio”

Sonia

Il caso “Maffei” sotto la lente del comitato pubblica sicurezza: “I gesti vili non possono tenere in pugno un territorio”

giovedì 25 Gennaio 2024 - 16:08
Il caso “Maffei” sotto la lente del comitato pubblica sicurezza: “I gesti vili non possono tenere in pugno un territorio”

«Non è tollerabile che gesti vili e isolati, riconducibili a biechi interessi individuali possano determinare effetti dirompenti per intere comunità che traggono prosperità e benessere dall’attività delle imprese che operano virtuosamente, pur tra innumerevoli difficoltà, nella Sardegna Centrale» lo ha detto il Prefetto Giancarlo Donisi in occasione del vertice ordine pubblico e sicurezza tenutosi questa mattina dove in particolare è stata esaminata  la situazione riguardante la Maffei Sarda Silicati S.p.A., recentemente colpita da un atto intimidatorio nella sede di Sarule.

Presenti all’incontro i vertici provinciali delle Forze dell’ordine, il Presidente di Confindustria Sardegna Centrale, l’Assessore alla Programmazione economica del Comune di Nuoro in rappresentanza del Sindaco, l’Amministratore Straordinario della Provincia e i Sindaci dei Comuni di Sarule, Orani e Ottana.

Il Comitato di oggi è stato preceduto da una interlocuzione con il presidente della società Federico Emilio Fiorelli, il quale ha rappresentato al Prefetto l’esigenza di mantenere alta la guardia sul versante della sicurezza. Il Prefetto ha ribadito quanto dichiarato all’esito del dialogo aperto ieri anche con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Femca Cisl Centro Nord Sardegna e Filctem Cgil Nuoro-Ogliastra, ricevuti unitamente a una delegazione di dipendenti della Maffei, collocati in Cassa integrazione dopo il blocco delle attività seguito al danneggiamento subito.

In apertura della discussione, Dionisi ha dunque chiarito che in Provincia di Nuoro non c’è un problema di ordine e sicurezza pubblica e il senso di precarietà percepito dai lavoratori, fortemente preoccupati per il rischio di cessazione dell’attività dell’azienda, va considerato alla luce della crisi che sta attraversando la società.

«Il ricorso alla cassa integrazione da parte della Maffei va inquadrato, in questo momento, nell’ambito della più ampia e complessa congiuntura economica internazionale, che registra una contrazione della domanda nei mercati dove opera la società» ha precisato Dionisi.

«In nessun caso, quanto accaduto può essere ricondotto a lacune del piano di controllo del territorio, nel quale non si ravvisa la presenza di forme di criminalità capaci di condizionare l’andamento dell’economia e dove l’attenzione e la vigilanza delle Forze dell’Ordine sono assicurate ai massimi livelli» continua il Prefetto.

Tra le azioni messe in campo già dai giorni scorsi per migliorare le condizioni di sicurezza dell’impresa sono attive il potenziamento dei controlli sull’intera area industriale e il rafforzamento della vigilanza sulle proprietà dell’azienda a cura dall’Arma dei Carabinieri. Anche l’attività investigativa procede speditamente sotto il controllo della magistratura.

Al termine del confronto, il titolare della Prefettura ha rivolto un appello agli amministratori locali presenti, affinché promuovano efficaci azioni di sensibilizzazione volte a rafforzare nelle comunità rappresentate la fiducia nelle istituzioni, le quali necessitano nel loro operare del prezioso apporto collaborativo fornito anche dai cittadini.

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