È allarme per la decisione di stoccare scorie nucleari nelle basi militari della Sardegna

Franceschino Nieddu

È allarme per la decisione di stoccare scorie nucleari nelle basi militari della Sardegna

martedì 23 Gennaio 2024 - 15:31
È allarme per la decisione di stoccare scorie nucleari nelle basi militari della Sardegna

La minaccia radioattiva è nuovamente una spada di Damocle sulla testa dei sardi. Lo denuncia  il comitato No.Nucle-No.Scorie a proposito del Decreto Legge che prevede entro trenta giorni dall’approvazione della CNAA (Carta Nazionale Ambiente), per la Sogin S.p.A. di avviare con le regioni incluse nella stessa CNAA e con il Ministero della difesa trattative bilaterali finalizzate  a  indicare le aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari.

Il comitato da sempre è in prima linea per questa battaglia sin dal referendum consultivo del 2011 nei quali oltre il 97% dei votanti (quasi il 60% dei sardi) si espresse contro “l’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti”. Ora nel 2024 il No.Nucle-No.Scorie annuncia guerra contro il decreto legge 181 del dicembre 2023 che, secondo gli attivisti (ma il caso è già stato sollevato a livello politico), apre la strada all’autocandidatura di servitù militari per ospitare il deposito.

“La Sardegna, i sardi  non accetteranno passivamente questa ulteriore atto coloniale, come non permetteranno di essere ricattati dagli speculatori dell’energia eolica, solare ai quali avete aperto le porte della nostra terra″- tuona il comitato e prosegue : “Siamo pronti a tutto. I sardi hanno detto no, sono andati alle urne per dirlo in modo più chiaro e forte, e non permetteranno che il loro territorio sia compromesso, per sempre, dalle scorie delle vostre scellerate scelte radioattive come non permetterà di essere assaltati dagli speculatori dell’energia eolica e solare ai quali avete aperto le porte della nostra terra”. Nel frattempo la Regione Sardegna aveva annunciato, con il suo governatore uscente Christian Solinas, un ricorso contro la pubblicazione dell’elenco dei siti idonei da parte di Sogin per il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, in cui la Sardegna è presente con 8 siti divisi su 14 Comuni.

F.Nieddu

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