Monte Sirai. Un’affascinante oasi di storia fenicio-punica per il turismo culturale

Sonia

Monte Sirai. Un’affascinante oasi di storia fenicio-punica per il turismo culturale

mercoledì 02 Agosto 2023 - 02:00
Monte Sirai. Un’affascinante oasi di storia fenicio-punica per il turismo culturale

La necropoli di monte Sirai

di Kevin Lai

Monte Sirai, un antico insediamento situato sull’altopiano affacciato sul Golfo di Palmas, è una gemma storica che offre una ricca esperienza di viaggio per gli appassionati di storia e cultura. La sua posizione strategica, con una vista panoramica sul mare e l’accesso a importanti giacimenti minerari, spiega la sua fondazione da parte dei Fenici e la successiva ristrutturazione in epoca cartaginese, conferendo a Monte Sirai un’impronta storica unica e affascinante.

La storia millenaria di Monte Sirai inizia verso la metà dell’VIII secolo a.C., quando i Fenici scelsero questo sito per le sue inestimabili qualità strategiche. Con le isole di Sant’Antioco e San Pietro visibili all’orizzonte, Monte Sirai si rivelò una location ideale per il controllo del Golfo di Palmas, e la sua posizione di confine tra il mare e la terra lo rese particolarmente interessante per l’accesso ai preziosi giacimenti minerari dell’area.

Nel corso degli anni, Monte Sirai si sviluppò sotto il dominio fenicio, ma fu con l’arrivo dei Cartaginesi che l’insediamento raggiunse il suo apice storico. Durante l’epoca punica, intorno al IV secolo a.C., Monte Sirai conobbe una fase di espansione significativa, testimoniata dalla pianificazione urbanistica realizzata poco prima della prima guerra punica, evento storico che segnò un cambiamento nella storia dell’isola di Sardegna.

IL PARCO ILLUSTRATO DALLA CURATRICE SARA SERRA:

L’abitato di Monte Sirai è una testimonianza affascinante della vita quotidiana dei suoi abitanti. Le abitazioni, divise in lunghi isolati, presentano una pianificazione interna ben definita, con edifici costruiti utilizzando la tecnica dello zoccolo perimetrale di pietre e muri di mattoni crudi intonacati. Questa tecnica di costruzione era tipica dell’epoca e contribuiva alla solidità degli edifici, assicurando una struttura resistente alle intemperie e al passare del tempo.

Una delle abitazioni più significative è la casa “del lucernario di talco”, che risale alla fine del VII secolo a.C. Questa antica dimora è composta da cinque stanze allungate e parallele, comunicanti attraverso strette porte. Uno degli aspetti più interessanti di questa casa è la presenza di un lucernario al centro del vano d’ingresso, costituito da una lastra di talco, che ha dato il nome alla casa stessa. Questo forniva una preziosa fonte di luce naturale all’interno della casa, contribuendo a creare un ambiente accogliente e funzionale.

Un altro aspetto affascinante delle abitazioni a Monte Sirai è la presenza di botteghe artigianali all’interno delle abitazioni stesse. Una di queste botteghe era probabilmente adibita alla produzione di coltelli, come suggerisce il cospicuo numero di coti di pietra, utilizzati per affilare le lame, e ossi lavorati, destinati all’immanicatura. Questa attività artigianale ci offre una preziosa finestra sulle abilità e le competenze degli abitanti di Monte Sirai, evidenziando la presenza di un’economia diversificata e prospera.

Un altro esempio di abitazione affascinante è la cosiddetta “casa Fantar”, situata nelle immediate adiacenze del tempio. Questa tipologia di abitazione, comune in tutto il mondo punico ma rara a Monte Sirai, era incentrata su uno spazio aperto quadrangolare, un cortile interno intorno al quale si affacciavano gli altri vani. L’ingresso di questa casa ospitava una canaletta di scolo delle acque bianche, che defluivano sulla strada, dimostrando l’attenzione all’igiene e alla gestione delle acque degli abitanti di Monte Sirai.

Il parco archeologico di Monte Sirai

Il parco archeologico di Monte Sirai

La necropoli fenicia è un’ampia area situata a circa 150 metri a Nord-Ovest dell’abitato. Qui sono state rinvenute centinaia di tombe risalenti alla fine del VII e al VI secolo a.C. Le tombe a pianta ellissoidale, alcune semplici fosse e altre più profonde e rettangolari, testimoniano delle tradizioni funerarie dell’epoca. La necropoli fenicia offre una preziosa opportunità per comprendere le credenze e le pratiche funerarie di questa antica civiltà.

Prima della cremazione, i defunti venivano preparati con unzione del corpo e ornamenti, e le tombe erano dotate di corredi funerari, tra cui vasi, coppe, lucerne, gioielli e oggetti personali. Questi corredi offrivano ai defunti ciò di cui avevano bisogno nell’aldilà, dimostrando la profonda spiritualità e la fede della società fenicio-punica. Le offerte di vino e cibi presenti nelle tombe suggeriscono anche l’importanza dei riti funerari per onorare i defunti e garantire la loro continuità nell’aldilà.

Durante il periodo punico, intorno al 510 a.C. – 238 a.C., l’inumazione divenne il rito funerario predominante a Monte Sirai. Le tombe a camera, accessibili attraverso corridoi a scalini, divennero comuni, e queste sepolture familiari erano riservate alle famiglie dominanti, destinate a raccogliere le sepolture di varie generazioni. Ad ogni deposizione veniva unito un corredo di accompagnamento, che comprendeva vasi da mensa, piatti, coppe e brocche, colmi forse di cibi e bevande. Alcune forme di vasellame erano anche utilizzate per i riti, come la libagione del vino e l’aspersione di unguenti.

Con il passare del tempo, intorno al III secolo a.C., si ritornò al rito dell’incinerazione integrale. I resti venivano raccolti in urne, soprattutto brocche, che sono state trovate sia nelle tombe a camera del periodo precedente che all’interno di piccole fosse scavate nella terra, in un’area sovrapposta alla necropoli fenicia. La povertà delle fossette, prive di corredo, dimostra ancora una distinzione tra il cimitero dei ricchi e quello delle classi meno abbienti, riflettendo le dinamiche sociali e culturali dell’epoca.

Il tofet è un particolare santuario cimiteriale situato a Nord-Ovest delle necropoli, dedicato ai bambini defunti o nati morti, considerati parte integrante della comunità. Costruito nel IV secolo a.C., il tofet è un’area sacra dove venivano deposte le urne contenenti le ceneri dei piccoli defunti. La divinità Baal Hammon e la sua compagna Tinnìt presiedevano i riti funerari e sacri per questi piccoli angeli. I monumenti in forma di stele, raffiguranti divinità maschili e femminili, rendono questo santuario un luogo di grande significato storico e culturale.

La visita al Museo Archeologico Villa Sulcis, con la sua ricca esposizione di reperti provenienti da Monte Sirai, offre una preziosa occasione per immergersi ancora di più nella storia di questo affascinante sito.

Monte Sirai è un tesoro nascosto che attende di essere scoperto dai viaggiatori desiderosi di esplorare le radici dell’antica civiltà fenicio-punica. Questo sito archeologico offre un’esperienza unica per gli amanti della storia, con una ricchezza di dettagli archeologici e storici che permette di gettare uno sguardo affascinante sulla vita, le tradizioni e le credenze di un popolo antico. Con la sua posizione panoramica mozzafiato, la visita a Monte Sirai è un viaggio nel tempo, un’occasione per immergersi nella storia e scoprire l’antico passato di questa terra affascinante.

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna – Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio

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