Uccise i suoceri con l’ascia e ridusse la moglie in fin di vita: i carabinieri in aula ‘scenario da incubo’

Sonia

Uccise i suoceri con l’ascia e ridusse la moglie in fin di vita: i carabinieri in aula ‘scenario da incubo’

martedì 20 Giugno 2023 - 18:48
Uccise i suoceri con l’ascia e ridusse la moglie in fin di vita: i carabinieri  in aula ‘scenario da incubo’

È ripreso oggi in Corte d’assise a Sassari il processo con giudizio immediato nei confronti di Fulvio Baule, il 40enne di Ploaghe che nel febbraio dello scorso anno, a Porto Torres, uccise a colpi d’ascia i suoceri, riducendo in fin di vita la moglie. In aula hanno deposto quattro testimoni chiamati dalla pm Enrica Angioni: una vicina di casa che negli attimi successivi all’aggressione si prese cura dei due figli di un anno della coppia, e tre carabinieri della Compagnia di Porto Torres che intervennero sul luogo del massacro.

Gli uomini dell’Arma hanno raccontato lo scenario da incubo in cui si sono imbattuti appena arrivati sul posto, i primi soccorsi alle due donne e la prima confessione di Baule che si costituì pochi minuti dopo in caserma. Particolarmente toccante la testimonianza del maresciallo Gianfranco Serra, comandante della Stazione dei carabinieri di Sennori, intervenuto dopo essere stato chiamato dalla sorella che abita nello stesso condominio delle vittime, dove è avvenuta l’aggressione: “Nonostante i tanti anni di servizio, non riuscirò mai a dimenticare quello che ho visto”. L’imputato, presente in aula accanto al suo avvocato difensore Nicola Lucchi, nelle prossime udienze si sottoporrà all’esame. L

a famiglia delle vittime si è costituta parte civile con gli avvocati Gabriele Satta, Gianmario Solinas e Silvia Ferraris. Il duplice delitto risale alla sera del 26 febbraio 2022: dopo aver litigato per strada con la moglie Ilaria Saladdino, davanti al palazzo dove lei abitava con i genitori a Porto Torres, Baule prese un’ascia dal portabagagli della sua auto e colpì alla testa prima il suocero Basilio Saladdino, uccidendolo sul colpo, poi la moglie e infine la suocera, Liliana Mancusa, che morì in ospedale dopo un mese di coma. La moglie restò gravemente ferita. Baule scappò abbandonando per strada i due figli gemelli di un anno che avevano assistito alla strage, per poi costituirsi poco dopo ai carabinieri di Porto Torres. Nelle prossime udienze, il 12 e 26 settembre, saranno sentiti altri testi, in tutto saranno 29, 13 per la pm e 16 per la difesa.

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