“Kinder, Carrera, goldon, Messi o Nike”: nomignoli per spacciare la droga: smantellate gang della droga a Cagliari – VIDEO

Sonia

“Kinder, Carrera, goldon, Messi o Nike”: nomignoli per spacciare la droga: smantellate gang della droga a Cagliari – VIDEO

giovedì 18 Maggio 2023 - 11:55
“Kinder, Carrera, goldon, Messi o Nike”: nomignoli per spacciare la droga: smantellate gang della droga a Cagliari – VIDEO

Chiamavano la droga Kinder, Carrera, goldon, Messi o Nike in base alla qualità e non avevano esitato a smerciarla anche a domicilio. Rifornivano di cocaina, hascisc e marijuana le piazze di Cagliari utilizzando due palazzi e una pizzeria come supermercati della droga, arrivando a usare, durante il lockdown e per evitare il contagio da Covid-19, un camper come punto di spaccio.  La polizia di Cagliari questa mattina ha arrestato tre persone e smantellando due gang criminali. Sono 28 le persone indagate, decine le perquisizioni. Le indagini, condotte dalla squadra mobile, sono state coordinate dalla Dda di Cagliari. Durante le indagini, che hanno portato al blitz odierno, sono state arrestate 17 persone e sequestrati 10 chili di droga e 50mila euro in contanti.

I gruppi criminali  smantellati oggi dalla squadra mobile di Cagliari erano molto organizzati. “Nell’indagine – spiegano dalla polizia – sono state fondamentali le attività di intercettazione e di videosorveglianza delle due piazze di spaccio. Grazie a diverse microcamere installate dagli investigatoti è stato possibile documentare le attività illecite e ricostruire l’organigramma delle associazioni”. L’organizzazione di via Castelli, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe rifornita di droga dal gruppo criminale di San Michele, il cui vertice è finito in carcere. La centrale della vendita all’ingrosso era proprio l’abitazione del 41enne arrestato o una strada del quartiere che veniva indicata come “cantiere” oppure “caddozzo” (sporco, in sardo), mentre per lo smercio al dettaglio veniva utilizzata una pizzeria del quartiere, sempre di proprietà dell’arrestato. Le dosi venivano consegnate dai pusher dell’organizzazione anche a domicilio, con auto e scooter o a piedi. “Il presunto capo del gruppo di San Michele – spiegano dalla polizia – avrebbe organizzato tutta l’attività della filiera: dal reperimento della cocaina, hashish e marijuana, al taglio e confezionamento, dalla vendita all’ingrosso e al dettaglio al reclutamento e consegna ai pusher”.

L’attività di spaccio non si era interrotta nemmeno durate il lockdown dovuto alla pandemia per Covid 19. Infatti, dopo l’entrata in vigore del decreto “Io resto a casa”, nel marzo 2020, lo spaccio si era spostato dalla pizzeria, chiusa proprio per il decreto, a un camper, che l’arrestato aveva acquistato proprio per non interrompere la vendita e per preservare la sua famiglia da eventuali contagi dal virus

All’interno dei due palazzi utilizzati come centrali dello smercio di hascisc, marijuana e cocaina,  l’attività non si fermava nemmeno un minuto. Ragazzi pagati 120 euro al giorno che non potevano distrarsi o allontanarsi altrimenti avrebbero perso il lavoro. “Le attività di vendita delle dosi iniziavano alle 13 – spiegano dalla Mobile – e andavano avanti, ininterrottamente, sino alle 23.30. In una giornata di lavoro entravano negli androni non meno di 250 persone, soprattutto giovani, per acquistare le dosi. Il prezzo di ogni dose era di 5 euro per hashish e marijuana e di 30 euro per la cocaina”.

Oltre al  41enne considerato il capo dell’organizzazione che operava a San Michele, ai domiciliari sono finiti un 34enne e un 38enne che erano ai vertici del gruppo criminale che operava a Is Mirrionis.

L’indagine, denominata “piazza Castelli”, è iniziata nel 2019. Il gruppo criminale che operava in via Castelli era composto da 16 persone, mentre quello di San Michele da 6, quest’ultimo si occupava anche delle “vendite all’ingrosso” di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, che poi venivano distribuite in altre piazze della città e della provincia. Il gruppo di Is Mirrionis utilizzava gli androni di due palazzi per lo spaccio: al lavoro vedette, pusher e addetti al confezionamento delle varie dosi. I due capi della gang, finiti entrambi ai domiciliari, avrebbero organizzato ogni dettaglio dello spaccio, dal recupero della droga, agli incarichi dei complici fino all’individuazione degli avvocati difensori in caso di problemi dei loro “dipendenti”

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