Nelle scorse ore, una vera a propria bufera mediatica, provocata dal servizio televisivo delle Iene sul “canile lager” di Nuoro, ha riacceso i riflettori sul ricovero per cani Croce Blu “Corte”, che sorge alla periferia del Capoluogo barbaricino, a due passi dal carcere di Badu ‘e Carros, ed è gestito dall’omonima associazione.
Bufera mediatica non certo immotivata: le immagini dei cani denutriti, circondati da escrementi e ospitati in gabbie fatiscenti sono note a tutti, così come tutti sono a conoscenza del fatto che per lungo tempo la struttura sia stata off limits a volontari o a chiunque volesse andare a trovare gli amici a quattro zampe. Un altro punto della vicenda che ha sempre fatto discutere, inoltre, è il fatto che, nonostante le sovvenzioni pubbliche, la struttura non abbia dei dipendenti e sia gestita da volontari.
Diverse segnalazioni degli animalisti, poi, e il blitz a sorpresa del deputato leghista Filippo Maturi, avevano fatto si che, ai primi di giugno del 2022, la Procura di Nuoro emettesse un provvedimento di sequestro del canile per maltrattamenti agli animali, provvedimento revocato e archiviato solo il mese successivo, dopo che il titolare, Pierpaolo Seddone, aveva presentato ricorso grazie a una perizia del veterinario della struttura che attestava lo stato di benessere dei cani ospitati nel canile-rifugio.
Le polemiche naturalmente non si sono acquietate, finché uno dei volontari che gestiva in prima persona gli animali, dopo essere stato allontanato dal titolare, ha pensato bene di contattare le Iene di Mediaset. Ed ecco che lo scorso marzo la troupe televisiva realizza un servizio shock, con immagini di repertorio, che però va in onda solo martedì scorso. Nel video, oltre alle immagini dei cani mal accuditi, viene messo in evidenza che il servizio patrocinato dal Comune frutti ai gestori una somma superiore a 160mila euro e, soprattuto, che all’interno del Comune, qualcuno abbia più volte avvisato, per tempo e per vie private, i gestori del canile di imminenti ispezioni.
Da marzo, quando le Iene hanno realizzato il servizio, a oggi, sono trascorsi oltre due mesi. Noi ieri siamo andati di persona a vedere quale fosse la situazione attuale del canile e, come si evince chiaramente dal servizio pubblicato nel pomeriggio, abbiamo rilevato che nel frattempo le cose sono drasticamente cambiate. Adesso, come ha spiegato ai nostri microfoni la nuova referente, la volontaria Sabina Angius, la struttura è stata oggetto di recenti lavori di restauro, un pugno di volontari si occupa attivamente degli animali e questi sono in ottima salute, in particolare due dei cani oggetto del servizio delle Iene.
Resta il fatto che parliamo di un canile, attività triste per definizione, ma è innegabile che per il momento i segni di cambiamento siano palpabili. Sia la Volontaria che lo stesso Seddone, d’altronde, hanno più volte ribadito che la vocazione della struttura è quella della custodia temporanea degli animali in attesa di una più consona adozione in famiglia.
Il servizio di ieri, come era prevedibile, ha suscitato una marea di polemiche, soprattutto sui social e da parte della fazione più forcaiola dei nuoresi, quella che non si rassegna al fatto che la situazione nel frattempo sia volta al meglio e preferisce continuare a rivangare il passato.
Di contro, mentre i più sono limitati a polemizzare dalle tastiere dei loro smartphone, in barba alle polemiche (per le quali se ci sono dei punti da chiarire si chiariranno in sede opportuna), un nutrito gruppo di volontari anche oggi si è recato di persona al canile per dare una mano a pulire le gabbie, lavare le ciotole del cibo e portare a sgambettare i cani. «Ma non basta – spiegano – i cani sono tanti e serve che in tanti diano il proprio contributo, recandosi di persona in struttura per dare il proprio contributo».
LE IMMAGINI DI IERI:
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