Solinas indagato per corruzione: “Sono sereno e pronto a chiarire”

Sonia

Solinas indagato per corruzione: “Sono sereno e pronto a chiarire”

martedì 21 Febbraio 2023 - 07:36
Solinas indagato per corruzione: “Sono sereno e pronto a chiarire”

La compravendita della sua villa al quartiere del Sole, a pochi centinaia di metri dalla spiaggia del Poetto di Cagliari, e la nomina di un dirigente mettono nei guai il governatore della Sardegna. Christian Solinas è infatti indagato dalla Procura del capoluogo sardo per corruzione. Con lui sono finiti nel registro il suo consulente Christian Stevelli, il direttore generale dell’Ufficio dell’autorità di gestione del programma operativo Eni Cbd, bacino del Mediterraneo, Roberto Raimondi, e l’imprenditore Roberto Zedda. Due i filoni d’inchiesta, entrambi coordinati dal pm Giangiacomo Pilia.

La Guardia di finanza, a cui il magistrato ha delegato le indagini, ha sequestrato i telefoni e altri apparecchi elettronici di Solinas e Stevelli: le acquisizioni proseguiranno nelle prossime ore. Della casa in via dei Tritoni si era già parlato nel 2021, quando la Procura aprì un fascicolo esplorativo senza ipotesi di reato e senza indagati a seguito di una serie di esposti anonimi fatti arrivare a palazzo di Giustizia. Già allora il presidente della Regione, in un lungo post su Facebook, aveva dichiarato la sua completata estraneità ai fatti ipotizzati parlando di “un caso mediatico fondato su ricostruzioni parziali e strumentali, su allusioni e accostamenti suggestivi, su gravi omissioni che orientano una lettura fuorviante”. Ora, per quella compravendita, i magistrati lo hanno formalmente indagato per corruzione e riciclaggio. Gli inquirenti vogliono fare luce sui presunti legami con l’acquisto di alcuni terreni a Capoterra, riconducibili a Solinas, e per i quali l’imprenditore Zedda aveva versato una caparra che ammontava a svariate centinaia di migliaia di euro. Due anni fa sul social, il governatore precisò che le proprietà in agro di Capoterra, “acquistate nel 2002 e sulle quali ho investito nel tempo impegno e risparmi”, furono messe in vendita “pubblicizzandole su un sito immobiliare, al fine di poter acquistare la mia nuova abitazione così come credo faccia la maggior parte delle persone comuni”. E ancora: “Con riferimento al contratto preliminare di compravendita di tre ettari di zona edificabile ed un ettaro di zona agricola sempre in agro di Capoterra, sottoscritto nel 2013, ancora una volta davanti ad un notaio, voglio sottolineare che non si è mai addivenuti alla stipula dell’atto definitivo in quanto il compianto promissario acquirente è venuto a mancare; il contratto preliminare è stato però consensualmente risolto con gli eredi, ai quali ho restituito per intero la caparra a suo tempo versata mediante rogito notarile regolarmente registrato”. Dalla villa alle nomine.  È l’altro filone d’indagine aperto dalla Procura e si riferisce a presunte pressioni per la nomina di Roberto Raimondi al vertice dell’Enpi: il nome del dg era risuonato anche in Consiglio regionale, quando Massimo Zedda (Progressisti) aveva ipotizzato un suo legame con lo scandalo dei paradisi fiscali emersi con i Panama Papers. Connessione che il diretto interessato aveva smentito seccamente.

Christian Solinas. «Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per chiarire qualunque addebito, con la serenità che mi deriva dalla consapevolezza di aver sempre operato con profondo senso delle istituzioni, onestà e trasparenza». È il commento del governatore della Sardegna, Christian Solinas, dopo la notizia dell’indagine per corruzione aperta dalla procura di Cagliari. Oggi la Guardia di finanza, a cui il pm Giangiacomo Pilia che coordina i due filoni di inchiesta ha delegato le indagini, ha sequestrato i telefoni e altri apparecchi elettronici di Solinas e del suo consulente Stevelli: le acquisizioni proseguiranno nelle prossime ore.

I legali di Solinas.  «Attendiamo di conoscere gli atti di indagine per poter fare le opportune valutazioni e fornire anche noi i nostri contributi per fare chiarezza sulle vicende». Lo dice l’avvocato Salvatore Casula che con il collega Roberto Nati, difende il governatore della Sardegna, Christian Solinas, indagato dalla Procura di Cagliari per corruzione. «Al momento non abbiamo elementi», spiega Casula che conferma il sequestro di telefoni e altri apparecchi elettronici del presidente della Regione e del suo consulente Christian Stevelli, indagato con lui da parte della Guardia di Finanza. Solinas e Stevelli sono iscritti nel registro insieme al direttore generale dell’Ufficio dell’autorità di gestione del programma operativo Eni Cbd, bacino del Mediterraneo, Roberto Raimondi, e all’imprenditore Roberto Zedda su due filoni d’inchiesta. Uno riguarda la casa comprata da Solinas in via dei Tritoni, a due passi dal Poetto di Cagliari. L’altra vicenda, invece, si riferisce a presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi.

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