A Cagliari in centinaia per dire no alla chiusura del Pronto soccorso di Iglesias

Franceschino Nieddu

A Cagliari in centinaia per dire no alla chiusura del Pronto soccorso di Iglesias

martedì 05 Luglio 2022 - 18:26
A Cagliari in centinaia per dire no alla chiusura del Pronto soccorso di Iglesias

Manifestazione in difesa del Pronto Soccorso di Iglesias (foto Rubiu)

Si è svolta a Cagliari di fronte a Villa Devoto la manifestazione contro la chiusura del Pronto Soccorso del CTO di Iglesias: presenti un centinaio di manifestanti  tra sindacati confederali promotori dell’iniziativa, numerose associazioni di volontariato laico e religioso, comitati che da anni si battono in difesa della sanità pubblica, sindacati di base e formazioni politiche tra le quali il Collettivo Comunista (m-l) di Nuoro.

Claudia Zoncheddu e Rita Melis  della Rete Sarda per la Difesa della Sanità Pubblica: «A seguito della chiusura del Pronto Soccorso  del CTO di Iglesias, si aggrava la situazione al Sirai di Carbonia, lunghe file di ambulanze e pazienti  con livelli diversi di gravità sono abbandonati al proprio destino. Siamo preoccupati anche quando ci sarà  il concerto di Mahmmood  e l’attuale aumento della popolazione con l’arrivo dei turisti, tutte situazioni che possono far aumentare le presenze nei Pronto  soccorso».

Enrico Rubu segretario generale dell’USB  Sardegna sottolinea: «Il territorio del Sulcis Iglesiente è stato aggredito da tempo con numerosi tagli dei servizi basti pensare al pediatrico F.lli Crobu, considerato una eccellenza regionale per le cure ai piccoli pazienti è ormai  un monumento all’incuria e all’abbandono costringendo a spostamenti indescrivibili ed insostenibili anche fuori del territorio regionale i piccoli pazienti.

In questo territorio  come in tutta la Sardegna è in atto lo smantellamento e il depotenziamento di interi reparti, delle strutture per l’assistenza territoriale.  Un processo  che  favorisce la diffusione della sanità integrativa e la privatizzazione dei servizi. Ormai in Sardegna non passa giorno in cui non si assiste a presidii di protesta contro le lunghissime liste di attesa e la cancellazione di posti letto».

F.Nieddu

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