Cuglieri. Ormai flebili le speranze di ripresa dell’olivastro millenario distrutto dal fuoco ad agosto

Salvatore

Cuglieri. Ormai flebili le speranze di ripresa dell’olivastro millenario distrutto dal fuoco ad agosto

mercoledì 30 Marzo 2022 - 21:41
Cuglieri. Ormai flebili le speranze di ripresa dell’olivastro millenario distrutto dal fuoco ad agosto

Cuglieri, i resti dell'olivastro millenario

Le impalcature e i teli posti a protezione dell’oleastro millenario de “Sa Tanca Manna” nelle ore successive all’incendio dello scorso luglio, sono stati smontati nei giorni scorsi dai volontari dell’Associazione Montiferru e restituiti ai legittimi proprietari che gentilmente si erano offerti da Samugheo nell’assicurare un aiuto per salvare uno degli alberi più longevi della Sardegna.

Immediatamente dopo il rogo erano state attivate tutte le cure e gli accorgimenti necessari per dare una speranza di vita all’olivastro: dalla pacciamatura dei suoli circostanti, alla predisposizione di un impianto di irrigazione, alla copertura dei tronchi per ridurre i danni derivanti dai raggi solari, fino alla somministrazione di aminoacidi levogiri che avrebbero potuto stimolare l’emissione di polloni, così da favorire una ripresa della ceppaia.

Cuglieri, i resti dell'olivastro millenario

Cuglieri, i resti dell’olivastro millenario distrutto dal fuoco

Dalle piogge del tardo autunno a oggi non si è vista purtroppo nessuna ripresa vegetativa. «È chiaramente pensabile che la ceppaia colpita dal rogo, con il fuoco che ha continuato a propagarsi sotterraneamente per due giorni negli apparati radicali, sia stata radicalmente compromessa». Lo ha detto il componente del comitato scientifico dell’Associazione Montiferru. Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto Botanico di Cagliari e professore dell’Università di Cagliari. «Rimane – ha proseguito – una possibilità flebile che l’apparato radicale più periferico si sia potuto salvare. Se ciò fosse vero, nel periodo primaverile si potrebbe avere una ripresa vegetativa con l’emissione di qualche pollone. Anche, se a essere sinceri, questa è una possibilità estremamente remota».

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