Giornata della Memoria: insigniti sei nuoresi che vissero l’esperienza dell’Olocausto

Sonia

Giornata della Memoria: insigniti sei nuoresi che vissero l’esperienza dell’Olocausto

giovedì 27 Gennaio 2022 - 12:48
Giornata della Memoria: insigniti sei nuoresi che vissero l’esperienza dell’Olocausto

Il prefetto e il sindaco

Onofrio Dettori, Giovanni Paba, Giovanni Manca, Francesco Maxia, Salvatore Serra e Saverio Simoncini. Sono sei cittadini nati nel Nuorese e deportati ed internati nei lager nazisti o destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.

Un momento della cerimonia 

Oggi alle 11.00 nella sala consiliare del Comune di Nuoro, il sindaco Andrea Soddu assieme al Prefetto Luca Rotondi e i sindaci di Aritzo e Lodè (dove vissero le vittime) hanno insignito i  parenti  degli internati con le medaglie d’onore conferite dalla Presidenza del Consiglio.

Un momento della cerimonia 

«In tutto il mondo si celebra il Giorno della Memoria, dedicato alla riflessione e al ricordo di quanto accadde tanti anni fa in un’Europa teatro di guerra e senza democrazia, in cui governi autoritari e senza umanità agivano in maniera spietata sulle vite di milioni di persone. Si ricorda la tragedia della Shoah che ha colpito il popolo ebraico e tante altre minoranze, milioni di persone prima discriminate e successivamente deportate nei campi di concentramento, dove venivano private della loro dignità di esseri umani e della loro vita attraverso atroci strumenti di tortura». Ha detto Soddu: «Ricordare una delle più brutte pagine della nostra storia è un dovere, affinché queste cose non accadano mai più, affinché nessuna persona sulla terra possa sentirsi umiliata e vessata».

«È necessario impegnarci ancora oggi perché nel mondo ci sono ancora tante, troppe Shoah e venti di guerra che continuano a soffiare a ogni latitudine, portando tanta gente disperata lungo le nostre frontiere alla ricerca di un futuro migliore. Come istituzione abbiamo il dovere, che è anche un privilegio, di promuovere quotidianamente la cultura dell’accoglienza e della tolleranza. Ogni nostra azione deve essere orientata in questa direzione affinché il sacrificio di tante persone non sia stato vano e possiamo davvero costruire un mondo migliore per le future generazioni» ha concluso il sindaco.

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