Annata olearia 2021- 2022: nei luoghi colpiti dall’incendio cala la produzione anche del 75%

Sonia

Annata olearia 2021- 2022: nei luoghi colpiti dall’incendio cala la produzione anche del 75%

venerdì 03 Dicembre 2021 - 08:25
Annata olearia 2021- 2022: nei luoghi colpiti dall’incendio cala la produzione anche del 75%

È in pieno svolgimento la campagna olearia 2021-2022. Sebbene la raccolta continui, in questa zona della Sardegna, racchiusa tra Planargia, Montiferru, Marghine e Goceano, si possono trarre già dei bilanci. Nei frantoi si nota già che non vi è l’affollamento degli altri anni e i giovani produttori di Macomer possono programmare con calma il loro lavoro. La constatazione più evidente è che l’annata è scarsa ma, per contro, la qualità dell’olio promette di essere eccellente. Sono molteplici le cause che hanno determinato questa situazione. Innanzi tutto gli incendi. Nel Montiferru, e in parte nella Planargia, hanno determinato un disastro, mai visto prima. A Cuglieri, forse il comune più colpito dal fuoco, si stima che la produzione potrebbe avere un calo fino al 75%. In altre zone più a sud, nel Campidano di Oristano, si stima la perdita intorno al 40%. Il fuoco ha danneggiato anche oliveti nel Marghine. Gli esperti calcolano che, a fine stagione, la perdita complessiva nell’isola potrebbe arrivare ad un terzo della produzione. Non è stato solo però il fuoco a compromettere quest’ultima. La lunga siccità ha infatti indotto un processo di maturazione anticipata delle olive, con conseguente caduta delle stesse.

In alcune zone invece vi sono state delle gelate tardive. Paradossalmente però l’olio, pur in quantità minore, sarà però di qualità elevata. Il grande caldo ha infatti paralizzato l’azione della mosca olearia che, se la temperatura supera i limiti, non punge più le olive per deporvi le uova, che poi daranno luogo alle larve. Da questo deriva un prodotto le cui qualità organolettiche, in primis il sapore, sarà di qualità.

Naturalmente sia la scarsità del prodotto che la qualità migliore sono dei fattori che, quasi sicuramente, provocheranno un aumento del prezzo. Il calo della produzione ha prodotto un danno economico non solo a chi pratica l’olivicoltura come attività principale, ma anche a coloro che ricavano dall’olio un contributo al reddito, ma non hanno partita IVA. In una recente assemblea della Coldiretti, a Sennariolo, è stato chiesto di porre attenzione anche a quest’ultima categoria che, comunque, fa economia.

Pier Gavino Vacca

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