Distrutta dai Carabinieri piantagione di 5300 piante di marijuana

Salvatore

Distrutta dai Carabinieri piantagione di 5300 piante di marijuana

venerdì 08 Ottobre 2021 - 19:14
Distrutta dai Carabinieri piantagione di 5300 piante di marijuana

Un momento della distruzione della marijuana

Sono state distrutte col fuoco 5300 piante di marijuana poste sotto sequestro nei giorni scorsi in quella località “Beccia de Casteddu”, nelle campagne di Villasor. La scoperta era stata fatta dai militari dell’Arma del paese, dai colleghi della Compagnia di Sanluri, insieme a personale specializzato del NIPAAF CC do Cagliari (Forestale Carabinieri) che ne hanno arrestato i responsabili, tre agricoltori rispettivamente di 39, 37 e 34 anni, il primo di Posada e gli altri due di Orgosolo, tutti con precedenti denunce a carico e ben conosciuti.

I tre sono stati scoperti su un fondo agricolo di circa due ettari e mezzo, intenti nella cura delle piante di cannabis, dell’altezza media di circa 1 metro e mezzo l’una, allineate in 115 filari e perfettamente irrigate con sistema centralizzato.

Le immagini della distruzione:

Sul posto, inoltre, erano stati rinvenuti prodotti, fertilizzanti, pannelli solari, taniche, irrigatori, attrezzature varie per la coltivazione. Tutto il materiale e la piantagione sono stati posti sotto sequestro e piantonati con servizi gestiti dalla Compagnia di Sanluri, come richiesto dall’AG in attesa eventuali ulteriori accertamenti tecnici delle prossime ore e susseguente autorizzazione alla distruzione della coltivazione.

La piantagione di marijuana

La piantagione di marijuana

Gli esami del RIS di Cagliari e del NIPAAF hanno rivelato la presenza di principio attivo superiore ai valori consentiti: le infiorescenze di cannabis indica, infatti, avevano un valore del THC oltre il 4 %, rispetto alla soglia consentita dalla normativa vigente per le c.d. coltivazioni lecite (0.6 %).

I tre arrestati, al termine della redazione degli atti, sono stati tradotti presso il carcere di Uta (CA) come disposto dalla Procura della Repubblica.

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