Covid. Oltre 40mila diabetici sardi esclusi dalla campagna vaccinale

Sonia

Covid. Oltre 40mila diabetici sardi esclusi dalla campagna vaccinale

giovedì 22 Aprile 2021 - 10:29
Covid. Oltre 40mila diabetici sardi esclusi dalla campagna vaccinale

«Sulla campagna vaccinale delle persone fragili la Regione Sardegna, noncurante delle raccomandazioni del Ministero della Salute emanate a livello nazionale, ha previsto un solo codice di esenzione per quanto riguarda le tipologie di malattia diabetica e le altre endocrinopatie severe, escludendo così, di fatto, oltre 40 mila diabetici sardi che, stando alle linee guida emanate dal Governo avrebbero diritto ad essere vaccinati per primi. La situazione in cui ci troviamo è gravissima» – sottolinea il capogruppo del m5s Michele Ciusa, che accolta la richiesta di aiuto avanzata dai rappresentanti della Rete Diabete Sarda, rincara la dose e osserva: «Non si capisce per quale motivo la Regione Sardegna abbia deciso di sua iniziativa di tagliare fuori ben tre codici esenzione riferiti alla patologia diabetica, riconoscendo soltanto ai soggetti con morbo di Addison lo status di pazienti fragili, tra l’altro non ottemperando alle raccomandazioni emanate a livello nazionale».

«Escludere i malati che soffrono di diabete di tipo1 e di tipo2,  significa mettere a serio rischio la vita di queste persone. Non bisogna dimenticare – prosegue il capogruppo dei pentastellati – che un terzo dei morti di covid era  diabetico. La Sardegna è l’area geografica con il più alto tasso di incidenza di pazienti affetti da diabete di tipo 1, ai quali si aggiungono altri 30mila malati con diabete di tipo2. Stiamo parlando di soggetti estremamente vulnerabili che non sono stati inseriti nell’elenco pubblicato su “Sardegna Salute” ed elaborato dalla Direzione generale della Sanità, in cui vengono indicati i tipi di esenzione che dal 22 aprile prossimo daranno diritto alla possibilità di iscriversi alla campagna vaccinale. Non possiamo tollerare una tale discriminazione, la Regione deve dare risposte immediate ai pazienti fragili, che stanno seriamente rischiando di ricevere il vaccino per ultimi».

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