“Discoteche aperte in Sardegna?” Lo volle anche una parte della Minoranza

Sonia

“Discoteche aperte in Sardegna?” Lo volle anche una parte della Minoranza

martedì 10 Novembre 2020 - 20:00
“Discoteche aperte in Sardegna?” Lo volle anche una parte della Minoranza

L’emendamento sulla riapertura delle discoteche non venne votato solo dalla Maggioranza  Solinas ma anche da una parte della Minoranza composta da  quattro consiglieri del Pd e uno di LeU.

L’unico a non votare l’ordine del giorno dell’11 agosto fu il Movimento Cinque Stelle.

Lo ricordano oggi i consiglieri pentastellati all’indomani del servizio di Report su Raitre, dove il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu ha ammesso che, “considerato l’incremento dei contagi, aprire i locali da ballo è stato rischioso, sottolineando che in quei giorni, a ridosso di Ferragosto, le pressioni degli imprenditori del settore per non spegnere la musica – e non mandare in fumo contratti economicamente pesanti – erano fortissime. Cocciu ha spiegato che si trattava solo di concedere qualche giorno di proroga, per consentire ai gestori di superare il Ferragosto e contenere le perdite”.

Così l’11 agosto, approvato in Aula l’odg, sottoscritto dalla Maggioranza   ma anche da una parte della Minoranza consiliare,  permise al governatore Solinas di adottare l’ordinanza che riapriva le discoteche.

“Ieri su Report abbiamo potuto ascoltare tutti come la salute dei sardi sia stata svenduta e calpestata per consentire alle discoteche di non spegnere la musica, di non sospendere le serate ferragostane dai contratti a molti zeri con deejay di fama mondiale – denunciano oggi gli esponenti Cinquestelle Michele Ciusa, Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas – e questo proprio quando il numero dei positivi in Sardegna iniziava a risalire, in una regione fino a poco prima a contagi zero”.

Gli stessi esponenti dei Cinque Stelle tornano poi sul ‘giallo’ del parere del Comitato tecnico scientifico. “Non è mai stato reso pubblico – ricordano – temiamo quindi che la decisione sulla riapertura sia stata presa in assenza di una valutazione tecnico scientifica, unico criterio che avrebbe potuto valutare il rischio reale di un proseguimento dell’attività anche solo per qualche giorno”. A questo punto, incalzano i consiglieri pentastellati, “se il parere esiste deve saltare fuori subito, in caso contrario è giusto ritenere che la salute dei sardi è stata svenduta per privilegiare gli interessi privati di alcuni”.

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