Emergenza Covid in Sardegna: il Codacons presenta un esposto alle procure sul caos ospedali

Sonia

Emergenza Covid in Sardegna: il Codacons presenta un esposto alle procure sul caos ospedali

lunedì 26 Ottobre 2020 - 12:46
Emergenza Covid in Sardegna: il  Codacons  presenta un esposto alle procure sul caos ospedali

Un ambulatorio ospedaliero

Sull’emergenza Covid in Sardegna il Codacons ha presentato un esposto alle Procure di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Tempio Pausania in cui si chiede di aprire una indagine sulla gestione della sanità pubblica nell’Isola.

“Alla luce del caos – denuncia l’associazione dei consumatori – che sta investendo molti ospedali del territorio. Quanto sta avvenendo in questi giorni è assurdo e inaccettabile e dimostra la totale impreparazione dello Stato e delle Regioni nell’affrontare l’emergenza Coronavirus”, spiega il Codacons. “Molti reparti di terapia intensiva stanno andando verso la saturazione dei posti letto, i pronto soccorso sono al collasso e le ambulanze devono attendere ore prima di poter dare in carico i pazienti. Una situazione di caos generale ancor più grave – sottolinea l’associazione – se si considera che il virus circola in Italia già da febbraio, e sono state stanziate nei mesi scorsi ingenti risorse in favore degli ospedali, sia pubbliche sia attraverso donazioni dei privati, così come sono stati richiamati medici in pensione e avviati bandi speciali per reperire personale sanitario. Nonostante gli sforzi fatti, qualcosa non ha funzionato, come dimostra la situazione odierna di crisi delle strutture sanitarie”. Obiettivo degli esposti, “accertare eventuali ritardi, omissioni ed errori da parte dello Stato e della Regione che abbiano contribuito a determinare le difficoltà che oggi caratterizzano gli ospedali”. “Se poi anche un solo cittadino non troverà posto nei reparti di terapia intensiva della Sardegna, scatterà una denuncia – annuncia il Codacons – per concorso in omicidio colposo nei confronti degli organi pubblici con richiesta di arresto verso i responsabili”.

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