Mascherine non conformi e farmaci vietati: la truffa del Covid è il business del momento

Salvatore

Mascherine non conformi e farmaci vietati: la truffa del Covid è il business del momento

mercoledì 21 Ottobre 2020 - 15:37
Mascherine non conformi e farmaci vietati: la truffa del Covid è il business del momento

Frode nelle pubbliche forniture, questo il reato contestato dalla Procura di Cagliari all’imprenditore Renato De Martin, 60 anni, amministratore unico della Demar Hospital, società con sede operativa a Reggio Calabria e base legale a Roma che si è aggiudicata nel marzo scorso l’appalto della Direzione regionale della Protezione civile della Regione Sardegna per la fornitura di 4 milioni di pezzi, tra mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (Dpi), per un importo complessivo di oltre 18 milioni di euro.

Il 60enne si trova agli arresti domiciliari. La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 2,7 milioni di mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, non conformi ai requisiti di legge. Mentre nei confronti dei conti dell’imprenditore e della società è scattato il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di somme per oltre 10,8 milioni di euro.

I Carabinieri del NAS, invece, hanno oscurato nel mese di ottobre altri 11 siti web nell’ambito del contrasto alla vendita on-line di farmaci anti-covid. Il provvedimento ha interessato 11 siti esteri e con riferimenti di gestori fittizi, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di medicinali sottoposti a particolari restrizioni all’utilizzo clinico.

L’attività di monitoraggio ha consentito di individuare piattaforme on-line che mettevano in vendita illegalmente una molteplicità di medicinali, tra cui, alcuni con indicazioni terapeutiche per il trattamento del Covid-19.

Si tratta di medicinali a base dell’antimalarico clorochina e degli antivirali lopinavir e ritonavir, tutti principi attivi per i quali l’Agenzia Italiana del Farmaco ha confermato la sospensione dell’autorizzazione al trattamento COVID-19, al di fuori degli studi sperimentali clinici condotti in ambienti ospedalieri.

Questi medicinali, invece, venivano presentati facendo riferimento a non meglio precisati e referenziati studi di laboratorio dimostranti l’efficacia degli stessi nella cura del COVID-19. Nel corso delle verifiche i militari del NAS si sono imbattuti in due siti web già oggetto di oscuramento ma riproposti su altri indirizzi internet, circostanza a riprova del continuo tentativo dei gestori di questi siti di eludere i controlli riproponendo i contenuti illeciti.

Il mercato web, infatti, avvertono: «è diventato un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci ad uso umano, molto spesso non autorizzati, con claim accattivanti e asseritamente vantanti proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie». I NAS invitano dunque ad attenersi solo alle indicazioni fornite dagli organi ufficialmente preposti, consultando i relativi siti istituzionali: «è opportuno ribadire che la vendita e l’acquisto di medicinali con obbligo di prescrizione attraverso internet non solo sono sempre vietati dalla normativa italiana, ma sono soprattutto estremamente pericolosi per la salute, non essendovi affatto contezza né della reale composizione degli stessi, né delle corrette modalità di produzione e conservazione, né degli effetti che la loro assunzione può cagionare. Inoltre, l’offerta in vendita e la pubblicità dei medicinali senza obbligo di prescrizione possono essere effettuati on-line solo attraverso i siti di farmacie ed esercizi espressamente autorizzati, il cui elenco è consultabile sul sito del Ministero della Salute».

L’attività di oscuramento dei siti web condotta nel mese in corso si va ad aggiungere a quella della scorsa estate durante la quale i Carabinieri del NAS hanno proceduto all’inibizione di altri 60 siti.

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