Nuoro. Nei guai ex primario di Radio-oncologia del San Francesco e altri nove indagati

Salvatore

Nuoro. Nei guai ex primario di Radio-oncologia del San Francesco e altri nove indagati

venerdì 02 Ottobre 2020 - 16:36
Nuoro. Nei guai ex primario di Radio-oncologia del San Francesco e altri nove indagati

L'ospedale San Francesco di Nuoro (foto S.Novellu)

Falsi certificati medici, badge vidimati da terzi, un concorso “pilotato”, liste d’attesa gestite arbitrariamente e calunnia. Sono queste le accuse per l’ex primario del dipartimento radio oncologico del San Francesco di Nuoro. Lo ribattono le agenzie di stampa.

Si sarebbe assentato dal lavoro presentando falsi certificati medici o facendo vidimare il badge ad altre persone; insieme ad altre due persone avrebbe “pilotato” un concorso per l’assegnazione di tre posti da dirigente medico in radioterapia alla ASL 8 di Cagliari, avrebbe gestito arbitrariamente le liste d’attesa per i pazienti in Radioterapia a Nuoro e, infine, avrebbe calunniato una collega.

Sono le ipotesi di reato contestate a Andrea Scapati, 52 anni di Firenze, oggi in servizio a Roma, ma all’epoca dei fatti direttore della struttura complessa di Radioterapia del Businco di Cagliari e direttore del dipartimento Radio oncologico del San Francesco di Nuoro, indagato insieme ad altre nove persone dalla Procura di Cagliari.

Per tutti pende la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Andrea Vacca. Si tratta di Giancarlo Lay di Cagliari, Mauro Filippo Palazzi di Milano, Benedetta Fara di Quartucciu, Gian Salvatore Rino Mulargia di Nuoro, i romani Donato Spera, Daniele Curti, Bruno Mossa e Marco Pietro Bellecca e Roberto Pagliaroli, militare dell’Arma domiciliato alla scuola allievi di Iglesias.

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza e sono partite a seguito di un esposto presentato dopo l’assegnazione dei tre posti alla ASL 8 di Cagliari nel 2013. I militari delle Fiamme gialle hanno così scoperto le presunte irregolarità che avrebbero commesso gli indagati. A Scapati, Lay e Palazzi viene contestato l’abuso di ufficio. I tre facevano parte della commissione esaminatrice del concorso e, secondo l’accusa, avrebbero favorito tre loro collaboratrici.

Solo l’abuso di ufficio viene contestato a Scapati perché secondo l’accusa fino al 2015 quando era direttore del dipartimento Radio-oncologico del San Francesco avrebbe gestito arbitrariamente le liste d’attesa dei pazienti in attesa di radioterapia. Il primario deve rispondere anche di truffa per le assenze da lavoro giustificate con falsi certificati medici o facendo vidimare a il proprio badge, fatti avvenuti a Cagliari e Nuoro nel 2015.

Mulargia, Spera e Scapati devono rispondere di falso ideologico per i presunti falsi certificati medici “per malattie inesistenti”. Curti e Scapati sono accusati anche di detenzione e spaccio di droga, mentre Pagliaroli di rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento. Mossa, Bellecca e lo stesso Scapati devono rispondere anche di calunnia per aver cercato di sviare le indagini e screditare una dottoressa che stava collaborando con gli investigatori.

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